Sabato
15 Aprile 2017 |
SABATO DELLA SETTIMANA AUTENTICA |
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Vespri |
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Compieta |
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Il Sabato santo l’Ufficio delle letture si celebri, per quanto possibile,
prima delle Lodi mattutine e con la partecipazione del popolo. |
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L’Ufficio inizia con la sola acclamazione: |
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Benedetto
il Signore, |
che
vive e regna nei secoli dei secoli. |
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Amen. |
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INNO |
oggi
celebri il canto: |
sul
Calvario il Signore |
immolato
trionfa. |
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L’albero
del primo giardino |
disseminò
la morte; |
dall’albero
della croce |
rifiorisce
la vita. |
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È
l’ora, il disegno del Padre |
mirabilmente
si compie: |
ecco
il Figlio di Dio |
da
grembo vergine nasce; |
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vive
con noi, cammina |
sulle
sordide strade; |
docile
agnello, sospira |
l’altare
della croce. |
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Strazio
crudele! Muore |
di
sete, di insulti, di spasimi; |
scorre
il sangue e purifica |
il
mondo contaminato. |
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oppure: |
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O
tementi dell'ira ventura, |
Cheti
e gravi oggi al tempio moviamo, |
Come
gente che pensi a sventura, |
Che
improvviso s'intese annunziar. |
Non
s'aspetti di squilla il richiamo; |
Nol
concede il mestissimo rito: |
Oual
di donna che piange il marito, |
E
la veste del vedovo altar. |
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Cessan
gl'inni e i misteri beati, |
Tra
cui scende, per mistica via, |
Sotto
l'ombra de' pani mutati, |
L'ostia
viva di pace e d'amor. |
S'ode
un carme: l'intento Isaia |
Proferì
questo sacro lamento, |
In
quel dì che un divino spavento |
Gli
affannava il fatidico cor. |
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Di
chi parli, o Veggente di Giuda? |
Chi
è costui che, davanti all'Eterno |
Spunterà
come tallo da nuda |
Terra,
lunge da fonte vital? |
Questo
fiacco pasciuto di scherno |
Che
la faccia si copre d'un velo |
Come
fosse un percosso dal cielo, |
Il
novissimo d'ogni mortal? |
|
Egli
è il Giusto che i vili han trafitto, |
Ma
tacente, ma senza tenzone; |
Egli
è il Giusto; e di tutti il delitto |
Il
Signor sul suo capo versò. |
Egli
è il santo, il predetto Sansone |
Che
morendo francheggia Israele; |
Che
volente alla sposa infedele |
La
fortissima chioma lasciò. |
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RESPONSORIO |
Gerusalemme,
piangi; leva le vesti festive, |
indossa
il sacco, cospargiti di cenere, |
poiché in te è stato ucciso |
il Salvatore d’Israele. |
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Fa’
lutto come per un figlio unico, |
lamentati
amaramente, |
poiché in te è stato ucciso |
il Salvatore d’Israele. |
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SALMODIA |
Salmo
87,2-6 |
|
Ant. 1 Sono come un uomo ormai privo di forza; * il
mio giaciglio è tra i morti. |
|
Signore,
Dio della mia salvezza, * |
davanti a te grido giorno e notte. |
Giunga
fino a te la mia preghiera, * |
tendi l’orecchio al mio lamento. |
|
Io
sono colmo di sventure, * |
la mia vita è vicina alla tomba. |
Sono
annoverato tra quelli |
che
scendono nella fossa, * |
sono come un morto ormai privo di forza. |
|
È
tra i morti il mio giaciglio, * |
sono come gli uccisi stesi nel sepolcro, |
dei
quali tu non conservi il ricordo * |
e che la tua mano ha abbandonato. |
|
Non si dice il Gloria. |
|
Ant. 1 Sono come un uomo ormai privo di forza; * il
mio giaciglio è tra i morti. |
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Salmo 87,7-19 |
|
Ant. 2
Senza scampo sono prigioniero. |
|
Mi
hai gettato nella fossa profonda, * |
nelle tenebre e nell’ombra di morte. |
Pesa
su di me il tuo sdegno * |
e
con tutti i tuoi flutti mi sommergi. |
|
Hai
allontanato da me i miei compagni, * |
mi
hai reso per loro un orrore. |
Sono
prigioniero senza scampo; * |
si
consumano i miei occhi nel patire. |
|
Tutto
il giorno ti chiamo, Signore, * |
verso
di te protendo le mie mani. |
Compi
forse prodigi per i morti? * |
O sorgono le ombre a darti lode? |
|
Si
celebra forse la tua bontà nel sepolcro, * |
la tua fedeltà negli inferi? |
Nelle
tenebre si conoscono forse i tuoi prodigi, * |
la tua giustizia nel paese dell’oblio? |
|
Ma
io a te, Signore, grido aiuto, * |
e al mattino giunge a te la mia
preghiera. |
Perché,
Signore, mi respingi, * |
perché mi nascondi il tuo volto? |
|
Sono
infelice e morente dall’infanzia, * |
sono sfinito, oppresso dai tuoi terrori. |
Sopra
di me è passata la tua ira, * |
i tuoi spaventi mi hanno annientato, |
|
mi
circondano come acqua tutto il giorno, * |
tutti insieme mi avvolgono. |
Hai
allontanato da me amici e conoscenti, * |
mi sono compagne solo le tenebre. |
|
Non si dice il Gloria. |
|
Ant. 2
Senza scampo sono prigioniero. |
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Salmo 101,2-18 |
|
Ant. 3 Tu
sorgerai e avrai pietà di Sion; * è tempo ormai di usarle misericordia. |
|
Signore,
ascolta la mia preghiera, * |
a te giunga il mio grido. |
|
Non
nascondermi il tuo volto; † |
nel giorno della mia angoscia |
piega verso di me l'orecchio. * |
Quando ti invoco: presto, rispondimi. |
|
Si
dissolvono in fumo i miei giorni * |
e come brace ardono le mie ossa. |
Il
mio cuore abbattuto come erba inaridisce, * |
dimentico di mangiare il mio pane. |
|
Per
il lungo mio gemere * |
aderisce la mia pelle alle mie ossa. |
Sono
simile al pellicano del deserto, * |
sono come un gufo tra le rovine. |
|
Veglio
e gemo * |
come uccello solitario sopra un tetto. |
Tutto
il giorno mi insultano i miei nemici, * |
furenti imprecano contro il mio nome. |
|
Di
cenere mi nutro come di pane, * |
alla mia bevanda mescolo il pianto, |
davanti
alla tua collera e al tuo sdegno, * |
perché mi sollevi e mi scagli lontano. |
|
I
miei giorni sono come ombra che declina, * |
e io come erba inaridisco. |
|
Ma
tu, Signore, rimani in eterno, * |
il tuo ricordo per ogni generazione. |
|
Tu
sorgerai, avrai pietà di Sion, † |
perché è tempo di usarle misericordia: * |
l'ora è giunta. |
|
Poiché
ai tuoi servi sono care le sue pietre * |
e li muove a pietà la sua rovina. |
|
I
popoli temeranno il nome del Signore * |
e tutti i re della terra la tua gloria, |
quando
il Signore avrà ricostruito Sion * |
e sarà apparso in tutto il suo
splendore. |
|
Egli
si volge alla preghiera del misero * |
e non disprezza la sua supplica. |
|
Non si dice il Gloria. |
|
Ant. 3 Tu
sorgerai e avrai pietà di Sion; * è tempo ormai di usarle misericordia. |
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Salmo 75 |
|
Ant. 4
Sbigottita la terra tace, * quando il Signore risorge a giudicare. |
|
Dio
è conosciuto in Giuda, * |
in
Israele è grande il suo nome. |
È
in Gerusalemme la sua dimora, * |
la sua abitazione, in Sion. |
|
Qui
spezzò le saette dell’arco, * |
lo
scudo, la spada, la guerra. |
|
Splendido
tu sei, o Potente, * |
sui
monti della preda; |
|
furono
spogliati i valorosi, † |
furono
colti dal sonno, * |
nessun
prode ritrovava la sua mano. |
|
Dio
di Giacobbe, alla tua minaccia, * |
si
arrestarono carri e cavalli. |
|
Tu
sei terribile; chi ti resiste * |
quando
si scatena la tua ira? |
Dal
cielo fai udire la sentenza: * |
sbigottita la terra tace |
|
quando
Dio si alza per giudicare, * |
per
salvare tutti gli umili della terra. |
|
L’uomo
colpito dal tuo furore ti dà gloria, * |
gli
scampati dall’ira ti fanno festa. |
|
Fate
voti al Signore vostro Dio e adempiteli, * |
quanti
lo circondano portino doni al Terribile, |
a
lui che toglie il respiro ai potenti; * |
è
terribile per i re della terra. |
|
Non si dice il Gloria. |
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Ant. 4
Sbigottita la terra tace, * quando il Signore risorge a giudicare. |
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Salmo 11 |
|
Ant. 5
«Per l’oppressione dei miseri e il gemito dei poveri, * io risorgerò», - dice
il Signore -. |
|
Salvami,
Signore! Non c'è più un uomo fedele; * |
è scomparsa la fedeltà tra i figli
dell'uomo. |
Si
dicono menzogne l'uno all'altro, * |
labbra bugiarde parlano con cuore
doppio. |
|
Recida
il Signore le labbra bugiarde, * |
la lingua che dice parole arroganti, |
|
quanti
dicono: «Per la nostra lingua siamo forti, † |
ci difendiamo con le nostre labbra: * |
chi sarà nostro padrone?». |
|
«Per
l'oppressione dei miseri e il gemito dei poveri, † |
io sorgerò - dice il Signore - * |
metterò in salvo chi è disprezzato». |
|
I
detti del Signore sono puri, † |
argento raffinato nel crogiuolo, * |
purificato nel fuoco sette volte. |
|
Tu,
o Signore, ci custodirai, * |
ci guarderai da questa gente per sempre. |
Mentre
gli empi si aggirano intorno, * |
emergono i peggiori tra gli uomini. |
|
Non si dice il Gloria. |
|
Ant. 5
«Per l’oppressione dei miseri e il gemito dei poveri, * io risorgerò», - dice
il Signore -. |
|
Salmo 21,24-32 |
|
Ant. 6 Signore,
mia forza, accorri in mio aiuto; * scampani dalla spada, dalle unghie del
cane la mia vita. |
|
Lodate
il Signore, voi che lo temete, † |
gli dia gloria la stirpe di Giacobbe, * |
lo tema tutta la stirpe di Israele; |
|
perché
egli non ha disprezzato nè sdegnato * |
l’afflizione del misero, |
non
gli ha nascosto il suo volto, * |
ma, al suo grido d’aiuto, lo ha
esaudito. |
|
Sei
tu la mia lode nella grande assemblea, * |
scioglierò i miei voti davanti ai suoi
fedeli. |
|
I
poveri mangeranno e saranno saziati, † |
loderanno il Signore quanti lo cercano:
* |
«Viva
il loro cuore per sempre». |
|
Ricorderanno
e torneranno al Signore * |
tutti i confini della terra, |
si
prostreranno davanti a lui * |
tutte le famiglie dei popoli. |
|
Poiché
il regno è del Signore, * |
egli domina su tutte le nazioni. |
|
A
lui solo si prostreranno |
quanti dormono sotto terra, * |
davanti a lui si curveranno |
quanti discendono nella polvere. |
|
E
io vivrò per lui, * |
lo
servirà la mia discendenza. |
|
Si
parlerà del Signore alla generazione che viene; * |
annunzieranno la sua giustizia; |
al
popolo che nascerà diranno: * |
«Ecco l’opera del Signore!». |
|
Non si dice il Gloria. |
|
Ant. 6 Signore,
mia forza, accorri in mio aiuto; * scampani dalla spada, dalle unghie del
cane la mia vita. |
|
Tu
sei benedetto, Signore. |
Amen. |
|
PRIMA LETTURA Lam 5,1-22 |
Dal
libro delle Lamentazioni. |
|
Ricordati,
Signore, di quanto ci è accaduto, |
guarda
e considera il nostro obbrobrio. |
La
nostra eredità è passata a stranieri, |
le
nostre case a estranei. |
Orfani
siam diventati, senza padre; |
le
nostre madri come vedove. |
L'acqua
nostra beviamo per denaro, |
la
nostra legna si acquista a pagamento. |
Con
un giogo sul collo siamo perseguitati |
siamo
sfiniti, non c'è per noi riposo. |
All'Egitto
abbiamo teso la mano, |
all'Assiria
per saziarci di pane. |
I
nostri padri peccarono e non sono più, |
noi
portiamo la pena delle loro iniquità. |
Schiavi
comandano su di noi, |
non
c'è chi ci liberi dalle loro mani. |
A
rischio della nostra vita ci procuriamo il pane |
davanti
alla spada nel deserto. |
La
nostra pelle si è fatta bruciante come un forno |
a
causa degli ardori della fame. |
Han
disonorato le donne in Sion, |
le
vergini nelle città di Giuda. |
I
capi sono stati impiccati dalle loro mani, |
i
volti degli anziani non sono stati rispettati. |
I
giovani han girato la mola; |
i
ragazzi son caduti sotto il peso della legna. |
Gli
anziani hanno disertato la porta, |
i
giovani i loro strumenti a corda. |
La
gioia si è spenta nei nostri cuori, |
si
è mutata in lutto la nostra danza. |
È
caduta la corona dalla nostra testa; |
guai
a noi, perché abbiamo peccato! |
Per
questo è diventato mesto il nostro cuore, |
per
tali cose si sono annebbiati i nostri occhi: |
perché
il monte di Sion è desolato; |
le
volpi vi scorrazzano. |
Ma
tu, Signore, rimani per sempre, |
il
tuo trono di generazione in generazione. |
Perché
ci vuoi dimenticare per sempre? |
Ci
vuoi abbandonare per lunghi giorni? |
Facci
ritornare a te, Signore, e noi ritorneremo; |
rinnova
i nostri giorni come in antico, |
poiché
non ci hai rigettati per sempre, |
né
senza limite sei sdegnato contro di noi. |
|
RESPONSORIO |
Il
velo del tempio si squarciò, la terra si scosse. |
Il
ladro gridò dalla croce: |
«Ricordati di me, Signore, |
quando entrerai nel tuo regno». |
|
Pietà
di me, pietà di me, o Dio, |
in
te mi rifugio. |
«Ricordati di me, Signore, |
quando entrerai nel tuo regno». |
|
SECONDA LETTURA |
Dai
«Discorsi» di san Massimo di Torino, vescovo. |
|
Grande
è il sacramento della croce; a chi sa comprendere, appare che in questo
stesso segno anche il mondo quaggiù trova salvezza. Infatti, quando i marinai
solcano il mare, prima alzano l’albero e stendono la vela, perché, riprodotta
così la croce del Signore, i flutti siano squarciati, e sicuri con questo
segno del Signore raggiungono il porto della salvezza e scampano al pericolo
della morte. |
La
vela sospesa all’albero è come una figura del sacramento, come se fosse
Cristo innalzato sulla croce. Per la fiducia che proviene da questo mistero,
gli uomini non curano le bufere dei venti e formulano i voti per il viaggio.
La nave, se priva dell’albero, è impotente, come la Chiesa non può ergersi
salda senza la croce. Quando s’innalza il segno della croce, subito viene
rintuzzata la malvagità del diavolo e la bufera dei venti si placa. |
Anche
il buon contadino, quando si accinge a rivoltare il terreno e a procurarsi
gli alimenti per la vita, cerca di far questo per mezzo del segno della
croce. Infatti, mentre pone sotto l’aratro il dentale e vi inserisce gli
orecchi e il manico, riproduce il segno della croce; la struttura dell’aratro
è quasi un’immagine della passione del Signore. Lo stesso cielo è disposto
secondo la figura di questo segno. Quando infatti viene distinto in quattro
parti – oriente, occidente, mezzogiorno, settentrione – richiama i quattro
angoli della croce. |
Anche
la posizione dell’uomo, quando innalza le mani, descrive una croce; per
questo ci viene raccomandato di pregare alzando le mani: per confessare la
passione del Signore con l’atteggiamento stesso delle membra. La nostra
preghiera viene esaudita più prontamente quando anche il corpo imita Cristo,
mentre ne parla il cuore. Da questo segno del Signore è dunque solcato il
mare, è coltivata la terra, è governato il cielo, sono salvati gli uomini. Da
questo segno del Signore sono anche dischiusi gli abissi della terra: da
quando il Signore Gesù che portava appunto la croce, fu sepolto nella terra,
come da lui squarciata e arata, essa dette alla luce tutti quelli che, morti,
serrava nelle sue viscere. |
Ma
vediamo che cosa avvenne di questo stesso corpo del Signore, una volta
deposto dalla croce! Lo prese in consegna Giuseppe d’Arimatèa, uomo giusto, come
dice l’evangelista, e lo seppellì nella sua tomba nuova, nella quale nessuno
ancora era stato posto. Beato il corpo di Cristo Signore, che, quando nasce,
è concepito dal grembo di una vergine, quando lascia questa vita, è affidato
alla tomba di un giusto! Beato il corpo, partorito dalla verginità e
custodito dalla giustizia! Lo custodì incorrotto la tomba di Giuseppe, come
lo conservò illibato il grembo di Maria. Qui infatti non è toccato dalla
contaminazione dell’uomo, là non è offeso dalla corruzione della morte;
dappertutto a quel beato corpo si rende l’omaggio della santità, dappertutto
l’omaggio della verginità. |
Come
il Signore uscì vivo dal grembo materno, così risorse vivo dalla tomba di
Giuseppe; e come allora dal grembo nacque per predicare alle genti, così ora
è rinato dal sepolcro per annunziare la buona novella. Ma questa nascita è
più gloriosa della prima: quella generò un corpo mortale, questa diede alla
luce un corpo immortale; dopo la prima nascita si scende sottoterra, dopo
questa si ritorna in cielo. |
|
Non si dice il Laus Angelorum Magna. |
|
Se all’Ufficio delle Letture seguono immediatamente le Lodi si
omettono l’orazione seguente e l’introduzione di Lodi e si recita
immediatamente la Prima Orazione. |
|
ORAZIONE |
Tu
hai voluto, o Dio, che il nostro Salvatore, affidato il corpo al sonno del
sepolcro, riscattasse gli antichi giusti dal regno di morte; dona a quanti
sono stati sepolti con lui nel battesimo di risorgere alla libertà della
nuova vita e di entrare nella gloria con lui, nostro Signore e nostro Dio,
che vive e regna con te, nell’unità dello Spirito santo, per tutti i secoli
dei secoli. |
|
CONCLUSIONE |
Benediciamo
il Signore. |
Rendiamo
grazie a Dio. |
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|
Le Lodi iniziano con la sola acclamazione |
|
Benedetto
il Signore, |
che
vive e regna nei secoli dei secoli. |
|
Amen. |
|
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|
PRIMA ORAZIONE |
Preghiamo. (pausa di preghiera silenziosa) |
Salvatore
forte e pietoso del genere umano, che hai debellato il regno degli inferi con
la potenza della tua passione e hai riportato gli antichi giusti alla patria
sperata, difendi e rinvigorisci la tua Chiesa, perché libera e lieta proceda
verso la sua mèta di gloria. Tu che vivi e regni con il Padre, nell'unità
dello Spirito santo, per tutti i secoli dei secoli. |
|
SALMODIA |
Cantico Gio
2,3-10 |
|
Ant. 1 Sono sceso alle radici dei monti, * l’abisso
mi ha avvolto. |
|
«Nella
mia angoscia ho invocato il Signore * |
ed egli mi ha esaudito; |
dal
profondo degli inferi ho gridato * |
e tu hai ascoltato la mia voce. |
|
Mi
hai gettato nell'abisso, nel cuore del mare * |
e le correnti mi hanno circondato; |
tutti
i tuoi flutti e le tue onde * |
sopra di me sono passati. |
|
Io
dicevo: Sono scacciato lontano dai tuoi occhi; * |
eppure tornerò a guardare il tuo santo
tempio? |
|
Le
acque mi hanno sommerso fino alla gola, † |
l'abisso mi ha avvolto, * |
l'alga si è avvinta al mio capo. |
|
Sono
sceso alle radici dei monti, † |
la terra ha chiuso le sue spranghe * |
dietro a me per sempre. |
Ma
tu hai fatto risalire dalla fossa la mia vita, * |
Signore mio Dio. |
|
Quando
in me sentivo venir meno la vita, * |
ho ricordato il Signore. |
La
mia preghiera è giunta fino a te, * |
fino alla tua santa dimora. |
|
Quelli
che onorano cose vane e false * |
abbandonano il loro amore. |
|
Ma
io con voce di lode * |
offrirò a te un sacrificio |
e
adempirò il voto che ho fatto; * |
la salvezza viene dal Signore». |
|
Non si dice il Gloria. |
|
Ant. 1 Sono sceso alle radici dei monti, * l’abisso
mi ha avvolto. |
|
Salmi Laudativi |
|
Ant. 2 Nella nostra umiliazione * il Signore si è
ricordato di me. |
Sal
148 |
Lodate
il Signore dai cieli, * |
lodatelo
nell’alto dei cieli. |
Lodatelo,
voi tutti, suoi angeli, * |
lodatelo, voi tutte, sue schiere. |
|
Lodatelo,
sole e luna, * |
lodatelo, voi tutte, fulgide stelle. |
Lodatelo,
cieli dei cieli, * |
voi acque al di sopra dei cieli. |
|
Lodino
tutti il nome del Signore, * |
perché egli disse e furono creati. |
Li
ha stabiliti per sempre, * |
ha posto una legge che non passa. |
|
Lodate
il Signore dalla terra, * |
mostri
marini e voi tutti abissi, |
fuoco
e grandine, neve e nebbia, * |
vento
di bufera che obbedisce alla sua parola, |
|
monti
e voi tutte, colline, * |
alberi
da frutto e tutti voi, cedri, |
voi
fiere e tutte le bestie, * |
rettili
e uccelli alati. |
|
I
re della terra e i popoli tutti, * |
i
governanti e i giudici della terra, |
i
giovani e le fanciulle, † |
i vecchi insieme ai bambini * |
lodino il nome del Signore: |
|
perché
solo il suo nome è sublime, † |
la
sua gloria risplende sulla terra e nei cieli. * |
Egli ha sollevato la potenza del suo
popolo. |
|
È
canto di lode per tutti i suoi fedeli, * |
per i figli di Israele, popolo che egli
ama. |
|
Sal
149 |
Cantate
al Signore un canto nuovo; * |
la
sua lode nell’assemblea dei fedeli. |
Gioisca
Israele nel suo Creatore, * |
esultino
nel loro Re i figli di Sion. |
|
Lodino
il suo nome con danze, * |
con
timpani e cetre gli cantino inni. |
Il
Signore ama il suo popolo, * |
incorona
gli umili di vittoria. |
|
Esultino
i fedeli nella gloria, * |
sorgano
lieti dai loro giacigli. |
Le
lodi di Dio sulla loro bocca * |
e
la spada a due tagli nelle loro mani, |
|
per
compiere la vendetta tra i popoli * |
e punire le genti; |
per
stringere in catene i loro capi, * |
i loro nobili in ceppi di ferro; |
|
per
eseguire su di essi * |
il
giudizio già scritto: |
questa
è la gloria * |
per
tutti i suoi fedeli. |
|
Sal
150 |
Lodate
il Signore nel suo santuario, * |
lodatelo
nel firmamento della sua potenza. |
Lodatelo
per i suoi prodigi, * |
lodatelo per la sua immensa grandezza. |
|
Lodatelo
con squilli di tromba, * |
lodatelo
con arpa e cetra; |
lodatelo
con timpani e danze, * |
lodatelo
sulle corde e sui flauti. |
|
Lodatelo
con cembali sonori, † |
lodatelo
con cembali squillanti; * |
ogni
vivente dia lode al Signore. |
|
Sal
116 |
Lodate
il Signore, popoli tutti, * |
voi tutte, nazioni, dategli gloria; |
|
perché
forte è il suo amore per noi * |
e la fedeltà del Signore dura in eterno. |
|
Non si dice il Gloria. |
|
Ant. 2 Nella nostra umiliazione * il Signore si è
ricordato di me. |
|
RESPONSORIO |
Il
Signore, pastore buono, offre la vita |
per le sue pecore. |
|
Era
come un agnello condotto al macello, |
trafitto
per i nostri delitti, |
castigato
e percosso |
per le sue pecore. |
|
Salmo
diretto Sal
62,2-9 |
O
Dio, tu sei il mio Dio, all’aurora ti cerco, * |
di
te ha sete l’anima mia, |
a
te anela la mia carne, * |
come
terra deserta, arida, senz’acqua. |
|
Così
nel santuario ti ho cercato, * |
per
contemplare la tua potenza e la tua gloria. |
Poiché
la tua grazia vale più della vita, * |
le
mie labbra diranno la tua lode. |
|
Così
ti benedirò finché io viva, * |
nel tuo nome alzerò le mie mani. |
Mi
sazierò come a lauto convito, * |
e con voci di gioia ti loderà la mia
bocca. |
|
Nel
mio giaciglio di te mi ricordo * |
penso a te nelle veglie notturne, |
tu
sei stato il mio aiuto, * |
esulto di gioia all’ombra delle tue ali. |
|
A
te si stringe * |
l’anima mia. |
La
forza della tua destra * |
mi
sostiene. |
|
Non si dice il Gloria. |
|
SECONDA ORAZIONE |
O
Dio misericordioso, che per la nostra redenzione hai accettato il sacrificio
di Cristo, infrangi l'opera del demonio e spezza le catene della colpa; fa' che
l'antico contagio del male non torni a deturpare l'uomo nuovo che tu hai
rigenerato. Per Cristo nostro Signore. |
|
INNO |
Albero
santo e nobile, |
croce
di Cristo, |
tronco
su tutti amabile, |
dolce
è il tuo frutto! |
|
Piega
i tuoi rami, mitiga |
la
ruvidezza, |
il
tuo legno sia morbido |
al
Re che muore. |
|
Tu
presenti la Vittima |
che
tutti salva, |
tu
sei del sangue rorida |
che
ci redime. |
|
ACCLAMAZIONI A CRISTO
SIGNORE |
A Cristo, che ha portato a compimento
il suo sacrificio e ha ridato a tutti speranza, eleviamo grata e fiduciosa la
nostra voce. |
|
Tu
sei benedetto, Gesù Signore, che sei salito sulla croce, obbedendo alla
volontà del Padre. |
-
Tu sei benedetto. |
|
Tu
sei benedetto, Salvatore eterno, che sei stato sepolto secondo le Scritture. |
-
Tu sei benedetto. |
|
Tu
sei benedetto, Vincitore dell'inferno, che hai ridestato alla vera vita gli
antichi giusti. |
-
Tu sei benedetto. |
|
Tu
sei benedetto, Giudice e Redentore, che hai liberato quanti giacevano nelle
tenebre. |
-
Tu sei benedetto. |
|
Tu
sei benedetto, onnipotente Figlio di Dio, che hai voluto Maria compagna del
tuo dolore. |
-
Tu sei benedetto. |
|
Tu
sei benedetto, Creatore dell'universo, che hai scardinato le porte del regno
di morte e ci hai dischiuso il paradiso. |
-
Tu sei benedetto. |
|
Padre
nostro. |
|
CONCLUSIONE |
Le Lodi si concludono con la sola acclamazione |
|
Benediciamo
il Signore. |
Rendiamo
grazie a Dio. |
|
|
|
|
|
L’Ora inizia con la sola acclamazione |
|
Benedetto
il Signore, |
che
vive e regna nei secoli dei secoli. |
|
Amen. |
|
INNO |
|
Terza |
|
Tu
che invocato ti effondi, |
con
il Padre e col Figlio unico Dio, |
o
Spirito, discendi |
senza
indugio nei cuori. |
|
Gli
affetti, i pensieri, la voce |
cantino
la tua lode; |
la
tua fiamma divampi |
e
gli uomini accenda d’amore. |
|
Sesta |
|
O
Dio glorioso, altissimo sovrano, |
che
i tempi diversi alternando, |
orni
di dolce chiarità il mattino |
e
l’infocato meriggio avvampi, |
|
placa
la furia delle discordie, |
spegni
il funesto ardore dell’odio, |
dona
alle membra sanità e vigore, |
agli
animi dona la pace. |
|
Nona |
|
Perpetuo
vigore degli esseri, |
che
eterno e immutabile stai |
e
la vicenda regoli del giorno |
nell’inesausto
gioco della luce, |
|
la
nostra sera irradia |
del
tuo vitale splendore; |
premia
la morte dei giusti |
col
giorno che non tramonta. |
|
SALMODIA |
Salmo 68 |
I (2-16) |
|
Ant. 1 (duplex) Ho indossato come vestito un sacco * e sono
diventato il loro scherno. |
|
Sparlavano
di me quanti sedevano alla porta, gli ubriachi mi dileggiavano, Signore. * Ma
io innalzo a te la mia preghiera. |
|
Salvami,
o Dio: * |
l'acqua mi giunge alla gola. |
|
Affondo
nel fango e non ho sostegno; † |
sono caduto in acque profonde * |
e l'onda mi travolge. |
|
Sono
sfinito dal gridare, † |
riarse sono le mie fauci; * |
i miei occhi si consumano nell'attesa
del mio Dio. |
|
Più
numerosi dei capelli del mio capo * |
sono coloro che mi odiano senza ragione. |
Sono
potenti i nemici che mi calunniano: * |
quanto non ho rubato, lo dovrei
restituire? |
|
Dio,
tu conosci la mia stoltezza * |
e le mie colpe non ti sono nascoste. |
|
Chi
spera in te, a causa mia non sia confuso, * |
Signore, Dio degli eserciti; |
per
me non si vergogni * |
chi ti cerca, Dio d'Israele. |
|
Per
te io sopporto l'insulto * |
e la vergogna mi copre la faccia; |
sono
un estraneo per i miei fratelli, * |
un forestiero per i figli di mia madre. |
|
Poiché
mi divora lo zelo per la tua casa, * |
ricadono su di me gli oltraggi di chi ti
insulta. |
Mi
sono estenuato nel digiuno * |
ed è stata per me un'infamia. |
|
Ho
indossato come vestito un sacco * |
e sono diventato il loro scherno. |
Sparlavano
di me quanti sedevano alla porta, * |
gli ubriachi mi dileggiavano. |
|
Ma
io innalzo a te la mia preghiera, * |
Signore, nel tempo della benevolenza; |
per
la grandezza della tua bontà, rispondimi, * |
per la fedeltà della tua salvezza, o
Dio. |
|
Salvami
dal fango, che io non affondi, † |
liberami dai miei nemici * |
e dalle acque profonde. |
|
Non
mi sommergano i flutti delle acque † |
e il vortice non mi travolga, * |
l'abisso non chiuda su di me la sua
bocca. |
|
Non si dice il Gloria. |
|
Ant. 1 (duplex) Ho indossato come vestito un sacco * e sono
diventato il loro scherno. |
|
Sparlavano
di me quanti sedevano alla porta, gli ubriachi mi dileggiavano, Signore. * Ma
io innalzo a te la mia preghiera. |
|
II (17-20) |
|
Ant. 2 Avvicinati a me: riscattami, Signore. |
|
Rispondimi,
Signore, benefica è la tua grazia; * |
volgiti a me nella tua grande tenerezza. |
|
Non
nascondere il volto al tuo servo, * |
sono in pericolo: presto, rispondimi. |
Avvicinati
a me, riscattami, * |
salvami dai miei nemici. |
|
Tu
conosci la mia infamia, † |
la mia vergogna e il mio disonore; * |
davanti a te sono tutti i miei nemici. |
|
Non si dice il Gloria. |
|
Ant. 2 Avvicinati a me: riscattami, Signore. |
|
III (21-22.30-37) |
|
Ant. 3 Dopo aver ricevuto l’aceto, Gesù disse:
«Tutto è compiuto». * E, chinato il capo, spirò. |
|
L'insulto
ha spezzato il mio cuore e vengo meno. † |
Ho atteso compassione, ma invano, * |
consolatori, ma non ne ho trovati. |
|
Hanno
messo nel mio cibo veleno * |
e quando avevo sete mi hanno dato aceto. |
|
Io
sono infelice e sofferente; * |
la tua salvezza, Dio, mi ponga al
sicuro. |
|
Loderò
il nome di Dio con il canto, * |
lo esalterò con azioni di grazie, |
che
il Signore gradirà più dei tori, * |
più dei giovenchi con corna e unghie. |
|
Vedano
gli umili e si rallegrino; * |
si ravvivi il cuore di chi cerca Dio, |
poiché
il Signore ascolta i poveri * |
e non disprezza i suoi che sono
prigionieri. |
|
A
lui acclamino i cieli e la terra, * |
i mari e quanto in essi si muove. |
|
Perché
Dio salverà Sion, † |
ricostruirà le città di Giuda: * |
vi abiteranno e ne avranno il possesso. |
|
La
stirpe dei suoi servi ne sarà erede, * |
e chi ama il suo nome vi porrà dimora. |
|
Non si dice il Gloria. |
|
Ant. 3 Dopo aver ricevuto l’aceto, Gesù disse: «Tutto
è compiuto». * E, chinato il capo, spirò. |
|
Terza |
|
LETTURA BREVE 1
Pt 3,14-15 |
Fratelli,
se anche doveste soffrire per la giustizia, beati voi! Non vi sgomentate per paura
di loro, né vi turbate, ma adorate il Signore, Cristo, nei vostri cuori,
pronti sempre a rispondere a chiunque vi domandi ragione della speranza che è
in voi. |
|
Ho
invocato il Signore. |
Ho
invocato il Signore * nella mia angoscia. |
|
Ed
egli mi ha esaudito. |
Nella
mia angoscia. |
|
Ho
invocato il Signore. |
Nella
mia angoscia. |
|
ORAZIONE |
O
Dio, che ci ami con amore di padre e, in premio della sua fede, nel medesimo giorno
portasti il ladro pentito dalla croce al paradiso, liberaci dalle nostre
ingiustizia e rendici eredi dei tuoi beni eterni. Per Cristo nostro Signore. |
|
CONCLUSIONE |
Benediciamo
il Signore. |
Rendiamo
grazie a Dio. |
|
Sesta |
|
LETTURA BREVE 1
Gv 3,8-9 |
Fratelli,
chi commette il peccato viene dal diavolo, perché il diavolo è peccatore fin
dal principio. Ora il Figlio di Dio è apparso per distruggere le opere del
diavolo. Chiunque è nato da Dio non commette peccato, perché un germe divino
dimora in lui, e non può peccare perché è nato da Dio. |
|
Non
abbandonerai la mia vita. |
Non
abbandonerai la mia vita * nel sepolcro, Signore. |
|
Né
lascerai che il tuo santo veda la corruzione. |
Nel
sepolcro, Signore. |
|
Non
abbandonerai la mia vita. |
Nel
sepolcro, Signore. |
|
ORAZIONE |
Dio
onnipotente, autore del nostro riscatto, dona alla nostra coscienza la
certezza che la morte nel tempo del Figlio tuo è sorgente di santità nella nostra
condotta e principio per noi della vita eternamente felice. Per lui che vive
e regna nei secoli dei secoli. |
|
CONCLUSIONE |
Benediciamo
il Signore. |
Rendiamo
grazie a Dio. |
|
Nona |
|
LETTURA BREVE Gc
1,5-6 |
Fratelli,
se qualcuno di voi manca di sapienza, la domandi a Dio, che dona a tutti
generosamente e senza rinfacciare, e gli sarà data. La domandi però con fede,
senza esitare, perché chi esita somiglia all'onda del mare mossa e agitata
dal vento. |
|
Dio
potrà riscattarmi. |
Dio
potrà riscattarmi * dalla mano della morte. |
|
Egli
mi strapperà. |
Dalla
mano della morte. |
|
Dio
potrà riscattarmi. |
Dalla
mano della morte. |
|
ORAZIONE |
Dio
onnipotente ed eterno, tu hai voluto che alla morte di Cristo il mondo
sperimentasse le tenebre della desolazione; noi ti preghiamo: splenda sulla
Chiesa l’aurora di luce del Figlio tuo risorto dal sepolcro, perché senza
timore e senza dubbi possa serena proseguire il suo cammino. Per Cristo
nostro Signore. |
|
CONCLUSIONE |
Benediciamo
il Signore. |
Rendiamo
grazie a Dio. |
|
|
|
|
|
La Veglia pasquale fa le veci dei Vespri, di Compieta e dell’Ufficio
delle letture. Perciò i Vespri e la Compieta del sabato sono recitati
soltanto da coloro che non partecipano alla Veglia pasquale. |
|
I Vespri iniziano con la sola acclamazione |
|
Benedetto
il Signore, |
che
vive e regna nei secoli dei secoli. |
|
Amen. |
|
Non si fa il Rito della luce. |
|
INNO |
Ecco
il vessillo di un Re crocifisso, |
mistero
di morte e di gloria: |
il
Signore del mondo |
si
spegne su un patibolo. |
|
Straziato
nelle carni, |
atrocemente
inchiodato, |
si
immola il Figlio di Dio, |
vittima
pura del nostro riscatto. |
|
Colpo
di lancia crudele |
squarcia
il suo cuore; fluisce |
sangue
ed acqua: è la fonte |
che
ogni peccato lava. |
|
Sangue
regale imporpora |
lo
squallore del legno: |
risplende
la croce e Cristo |
regna
da questo trono. |
|
Salve,
croce adorabile! |
Su
questo altare muore |
la
Vita e morendo ridona |
agli
uomini la vita. |
|
Salve,
croce adorabile, |
sola
nostra speranza! |
Concedi
perdono ai colpevoli, |
accresci
nei giusti la grazia. |
|
SALMODIA |
Salmo 15 |
|
Ant. 1 Tu non abbandonerai, Signore, la mia vita nel
sepolcro, * né lascerai che il tuo santo veda la corruzione. |
|
Proteggimi,
o Dio: * |
in
te mi rifugio. |
Ho
detto a Dio: «Sei tu il mio Signore, * |
senza
di te non ho alcun bene». |
|
Per
i santi, che sono sulla terra, uomini nobili, * |
è
tutto il mio amore. |
|
Si
affrettino altri a costruire idoli: † |
io
non spanderò le loro libazioni di sangue * |
né
pronunzierò con le mie labbra i loro nomi. |
|
Il
Signore è mia parte di eredità e mio calice: * |
nelle tue mani è la mia vita. |
Per
me la sorte è caduta su luoghi deliziosi, * |
la mia eredità è magnifica. |
|
Benedico
il Signore che mi ha dato consiglio; * |
anche
di notte il mio cuore mi istruisce. |
Io
pongo sempre innanzi a me il Signore, * |
sta
alla mia destra, non posso vacillare. |
|
Di
questo gioisce il mio cuore, † |
esulta la mia anima; * |
anche il mio corpo riposa al sicuro, |
|
perché
non abbandonerai la mia vita nel sepolcro, * |
né
lascerai che il tuo santo veda la corruzione. |
|
Mi
indicherai il sentiero della vita, † |
gioia
piena nella tua presenza, * |
dolcezza
senza fine alla tua destra. |
|
Non si dice il Gloria. |
|
Ant. 1 Tu non abbandonerai, Signore, la mia vita nel
sepolcro, * né lascerai che il tuo santo veda la corruzione. |
|
Salmo 110 |
|
Ant. 2 Il Signore mandò a liberare il suo popolo. |
|
Renderò
grazie al Signore con tutto il cuore, * |
nel consesso dei giusti e
nell’assemblea. |
|
Grandi
le opere del Signore, * |
le contemplino coloro che le amano. |
Le
sue opere sono splendore di bellezza, * |
la sua giustizia dura per sempre. |
|
Ha
lasciato un ricordo dei suoi prodigi: * |
pietà e tenerezza è il Signore. |
Egli
dà il cibo a chi lo teme, * |
si ricorda sempre della sua alleanza. |
|
Mostrò
al suo popolo la potenza delle sue opere, * |
gli
diede l’eredità delle genti. |
|
Le
opere delle sue mani sono verità e giustizia, * |
stabili
sono tutti i suoi comandi, |
immutabili
nei secoli, per sempre, * |
seguiti
con fedeltà e rettitudine. |
|
Mandò
a liberare il suo popolo, * |
stabilì la sua alleanza per sempre. |
|
Santo
e terribile il suo nome. * |
Principio
della saggezza è il timore del Signore, |
saggio
è colui che gli è fedele; * |
la
lode del Signore è senza fine. |
|
Non si dice il Gloria. |
|
Ant. 2 Il Signore mandò a liberare il suo popolo. |
|
ORAZIONE |
O
Dio, che hai disposto l’incarnazione del Figlio tuo e la sua morte in croce
perché fosse dato agli uomini un esempio ineffabile di umiltà, concedi ai
credenti di scrutare con docile cuore gli insegnamenti della sua passione e
di partecipare con gioia alla sua gloria di Salvatore risorto, che vive e
regna con te, nell’unità dello Spirito santo, per tutti i secoli dei secoli. |
|
Non si dice né il Cantico della beata Vergine né la seconda
orazione. |
|
Non si fa la Commemorazione del Battesimo |
|
INTERCESSIONI |
Nella
notte imminente le tenebre del peccato e della morte saranno squarciate dal
fulgore di Cristo, che ha patito sotto Ponzio Pilato, è stato crocifisso, è
morto, è stato sepolto, e infine è risorto alla vita immortale. Vegliamo e preghiamo
nell’attesa dello splendore della Pasqua, dicendo: |
Sorgi, Signore, e salvaci. |
|
Signore
Gesù, che dal tuo fianco squarciato sono scaturiti sangue e acqua, segni
della nuova vita e dei sacramenti della nostra rinascita; |
-
dona alla tua Chiesa, in questa
celebrazione pasquale, di crescere per la rigenerazione del battesimo e di
essere nutrita dal cibo dell’eucaristia. |
|
Luce
del mondo, che ti sei liberamente abbandonato al potere delle tenebre, ma sei
uscito vincitore, |
-
illumina con la tua parola quanti
camminano nell’oscurità del dubbio e dell’errore. |
|
Salvatore,
che ci hai riconciliati a Dio quando ancora eravamo peccatori, |
-
colma della gioia della tua risurrezione
coloro che, confessando le loro colpe, ricevono il sacramento del tuo
perdono. |
|
Dalla
croce, guardando il discepolo prediletto, ci hai dato come madre la tua
stessa Madre; |
-
fa’ che quanti sono nella sofferenza sperimentino
il conforto della sua affettuosa protezione. |
|
Tu
che hai predetto la tua risurrezione al terzo giorno, |
-
rivesti della vita gloriosa e
immortale i nostri fratelli defunti. |
|
Guardiamo
con fiducia a Dio, che ci ha redento per mezzo del Figlio suo e nel battesimo
ci ha fatto rinascere, e con animo grato preghiamo: |
Padre
nostro. |
|
CONCLUSIONE |
I Vespri si concludono con la sola acclamazione |
|
Benediciamo
il Signore. |
Rendiamo
grazie a Dio. |
|
|
|
|
|
|
La Compieta, recitata solo da chi non partecipa alla Veglia
Pasquale, inizia con la sola formula: |
|
Benedetto
il Signore, |
che
vive e regna nei secoli dei secoli. |
|
Amen. |
|
INNO |
Di
tenebra in tenebra la terra ormai si ammanta: |
quasi
una dolce morte |
scende
sui corpi spossati, |
che
alla luce del giorno rivivranno. |
|
Cristo
Signore, luce vera, vita, |
salva
i tuoi servi: |
l'oscura
inerzia del sonno |
non
si tramuti nell'esilio eterno. |
|
Nessuno
forza il male |
ci
vinca nella notte: |
tu
che ci doni il riposo, |
veglia
su chi ti implora. |
|
SALMODIA |
Salmo 4 |
|
Ant. Dalle angosce mi hai liberato; * abbi pietà,
Signore, e ascoltami. |
|
Quando
ti invoco, rispondimi, |
Dio, mia giustizia: † |
dalle angosce mi hai liberato; * |
pietà di me, ascolta la mia preghiera. |
|
Fino
a quando, o uomini, |
sarete duri di cuore? * |
Perché amate cose vane |
e cercate la menzogna? |
|
Sappiate
che il Signore fa prodigi |
per il suo fedele: * |
il Signore mi ascolta quando lo invoco. |
|
Tremate
e non peccate, * |
sul vostro giaciglio riflettete e
placatevi. |
|
Offrite
sacrifici di giustizia * |
e confidate nel Signore. |
|
Molti
dicono: "Chi ci farà vedere il bene?". * |
Risplenda su di noi, Signore, |
la luce del tuo volto. |
|
Hai
messo più gioia nel mio cuore * |
di quando abbondano vino e frumento. |
In pace mi corico e subito mi addormento: * |
tu solo, Signore, al sicuro mi fai
riposare. |
|
Non si dice il Gloria. |
|
Ant. Dalle angosce mi hai liberato; * abbi pietà,
Signore, e ascoltami. |
|
Salmo 132 |
|
Ant. Buono e soave è lodare il Signore. |
|
Ecco
quanto è buono e quanto è soave * |
che
i fratelli vivano insieme! |
|
È
come olio profumato sul capo, † |
che
scende sulla barba, |
sulla
barba di Aronne, * |
che
scende sull’orlo della sua veste. |
|
È
come rugiada dell’Ermon, * |
che
scende sui monti di Sion. |
|
Là
il Signore dona la benedizione * |
e
la vita per sempre. |
|
Non si dice il Gloria. |
|
Ant. Buono e soave è lodare il Signore. |
|
LETTURA BREVE Dt
6,4-7 |
Ascolta,
Israele: il Signore è il nostro Dio, il Signore è uno solo. Tu amerai il
Signore tuo Dio con tutto il cuore, con tutta l'anima e con tutte le forze.
Questi precetti che oggi ti dò, ti stiano fissi nel cuore; li ripeterai ai
tuoi figli, ne parlerai quando sarai seduto in casa tua, quando camminerai
per via, quando ti coricherai e quando ti alzerai. |
|
Il
mio cuore sia integro. |
Il mio cuore sia integro * nei tuoi
precetti, Signore. |
|
Perché
non resti confuso. |
Nei tuoi precetti, Signore. |
|
Il
mio cuore sia integro. |
Nei tuoi precetti, Signore. |
|
CANTICO DI SIMEONE |
Cantico Lc
2,19-32 |
|
Ant. Ora lascia, o Signore, che il tuo servo *
vada in pace secondo la tua parola. † |
|
Ora
lascia, o Signore, che il tuo servo * |
vada in pace secondo la tua parola; |
|
† perché i miei occhi han visto la tua
salvezza, * |
preparata da te davanti a tutti i
popoli, |
|
luce
per illuminare le genti * |
e gloria del tuo popolo Israele. |
|
Non si dice il Gloria. |
|
Ant. Ora lascia, o Signore, che il tuo servo *
vada in pace secondo la tua parola. |
|
ORAZIONE |
Veglia
su di noi nella notte imminente, Dio dell'universo; la tua mano ci desti al nuovo
giorno perché possiamo celebrare con gioia la risurrezione di Cristo, tuo
Figlio, che vive e regna nei secoli dei secoli. |
|
Si omette l’antifona alla Beata Vergine Maria. |
|
Prima della conclusione si può lodevolmente inserire un breve esame
di coscienza. |
|
CONCLUSIONE |
Dormiamo
in pace. |
Vigiliamo
in Cristo. |