Lunedì 31 Luglio 2017

S. Ignazio di Loyola,

sacerdote

MEMORIA

 

 

·         Ufficio delle Letture

·         Lodi Mattutine

·         Ora Media

·         Vespri

·         Compieta

 

 

 

UFFICIO DELLE LETTURE

 

O Dio, vieni a salvarmi.

Signore vieni presto in mio aiuto.

 

Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo,

come era nel principio e ora e sempre

      nei secoli dei secoli. Amen.                 Alleluia.

 

 

INNO

1.      Quando l’Ufficio delle letture si dice nelle ore notturne o nelle prime ore del mattino:

 

Ristorate le membra affaticate,

i servi tuoi si levano;

vieni e accogli, o Dio,

la prima voce dei tuoi figli oranti.

 

Lieto ti loda il labbro,

il cuore ardente ti chiama:

all’operosa vita che riprende

presiedi e benedici.

 

La stella del mattino

vince la notte, alla crescente luce

la tenebra nel bel sereno sfuma:

il male così ceda alla tua grazia.

 

A te concorde sale la supplica:

strappa dai cuori ogni fibra colpevole,

e l’animo redento

celebrerà in eterno la tua gloria.

 

Ascoltaci, Padre pietoso,

per Gesù Cristo Signore,

che nello Spirito santo

domina e vive nei secoli. Amen.

 

2.      Quando l’Ufficio delle letture si dice nelle ore del giorno:

 

Sommo Creatore dei lucenti cieli,

o immenso Dio, che dividendo l’acque,

offri alla bruna terra

le fresche piogge e l’ardore del sole,

 

dall’alto manda sull’anima nostra

la divina rugiada della grazia,

né, seducendoci con nuovi inganni,

ci mortifichi più l’antico errore.

 

Alla tua luce la fede

attinga la provvida luce

che ogni miraggio disperda

e dissipi ogni tenebra.

 

Ascolta, Padre, la nostra preghiera

per Gesù Cristo Signore

che regna con te nei secoli

e con lo Spirito santo. Amen.

 

CANTICO DEI TRE GIOVANI                                                         Dn 3,52-56

Benedetto sei tu, Signore, Dio dei padri nostri, *

      degno di lode e di gloria nei secoli.

 

Benedetto il tuo nome glorioso e santo, *

      degno di lode e di gloria nei secoli.

 

Benedetto sei tu nel tuo tempio santo glorioso, *

      degno di lode e di gloria nei secoli.

 

Benedetto sei tu sul trono del tuo regno, *

      degno di lode e di gloria nei secoli.

 

Benedetto sei tu che penetri con lo sguardo gli abissi †

      e siedi sui cherubini *

      degno di lode e di gloria nei secoli.

 

Benedetto sei tu nel firmamento del cielo, *

      degno di lode e di gloria nei secoli.

 

Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo, *

      degno di lode e di gloria nei secoli.

 

Come era nel principio e ora e sempre

           nei secoli dei secoli, amen, *

      degno di lode e di gloria nei secoli.

 

SALMODIA

                                                    Salmo 30,2-17.20-25

I (2-9)

 

Ant. 1 Tu mi riscatti, Signore, Dio fedele: * mi affido alle tue mani.

 

In te, Signore, mi sono rifugiato, †

      mai sarò deluso; *

      per la tua giustizia salvami.

 

Porgi a me l'orecchio, *

      vieni presto a liberarmi.

Sii per me la rupe che mi accoglie, *

      la cinta di riparo che mi salva.

 

Tu sei la mia roccia e il mio baluardo, *

      per il tuo nome dirigi i miei passi.

Scioglimi dal laccio che mi hanno teso, *

      perché sei tu la mia difesa.

 

Mi affido alle tue mani; *

      tu mi riscatti, Signore, Dio fedele.

Tu detesti chi serve idoli falsi, *

      ma io ho fede nel Signore.

 

Esulterò di gioia per la tua grazia, †

      perché hai guardato alla mia miseria, *

      hai conosciuto le mie angosce;

 

non mi hai consegnato nelle mani del nemico, *

      hai guidato al largo i miei passi.

 

Gloria.

 

Ant. 1 Tu mi riscatti, Signore, Dio fedele: * mi affido alle tue mani.

 

II (10-17)

 

Ant. 2 Fa’ splendere il tuo volto * sul tuo servo, o Signore.

 

Abbi pietà di me, Signore, sono nell'affanno; †

      per il pianto si struggono i miei occhi, *

      la mia anima e le mie viscere.

 

Si consuma nel dolore la mia vita, *

      i miei anni passano nel gemito;

inaridisce per la pena il mio vigore, *

      si dissolvono tutte le mie ossa.

 

Sono l'obbrobrio dei miei nemici,

           il disgusto dei miei vicini, †

      l'orrore dei miei conoscenti; *

      chi mi vede per strada mi sfugge.

 

Sono caduto in oblio come un morto, *

      sono divenuto un rifiuto.

 

Se odo la calunnia di molti, *

      il terrore mi circonda;

quando insieme contro di me congiurano, *

      tramano di togliermi la vita.

 

Ma io confido in te, Signore; †

      dico: «Tu sei il mio Dio, *

      nelle tue mani sono i miei giorni».

 

Liberami dalla mano dei miei nemici, *

      dalla stretta dei miei persecutori:

fa' splendere il tuo volto sul tuo servo, *

      salvami per la tua misericordia.

 

Gloria.

 

Ant. 2 Fa’ splendere il tuo volto * sul tuo servo, o Signore.

 

III (20-25)     

 

Ant. 3 Quanto è grande la tua bontà: * ti lodiamo, o Signore.

 

Quanto è grande la tua bontà, Signore! *

      La riservi per coloro che ti temono,

ne ricolmi chi in te si rifugia *

      davanti agli occhi di tutti.

 

Tu li nascondi al riparo del tuo volto, *

      lontano dagli intrighi degli uomini;

li metti al sicuro nella tua tenda, *

      lontano dalla rissa delle lingue.

 

Benedetto il Signore, †

      che ha fatto per me meraviglie di grazia *

      in una fortezza inaccessibile.

 

Io dicevo nel mio sgomento: *

      «Sono escluso dalla tua presenza».

Tu invece hai ascoltato la voce della mia preghiera *

      quando a te gridavo aiuto.

 

Amate il Signore, voi tutti suoi santi; †

      il Signore protegge i suoi fedeli *

      e ripaga oltre misura l'orgoglioso.

 

Siate forti, riprendete coraggio, *

      o voi tutti che sperate nel Signore.

 

Gloria.

 

Ant. 3 Quanto è grande la tua bontà: * ti lodiamo, o Signore.

 

Kyrie eleison, Kyrie eleison, Kyrie eleison.

 

Tu sei benedetto, Signore.

Amen.

 

PRIMA LETTURA                                                                                                    1 Re 21,1-21; 27-29

Dal primo libro dei Re

 

In quel tempo avvenne il seguente episodio. Nabot di Izreèl possedeva una vigna vicino al palazzo di Acab re di Samaria. Acab disse a Nabot: «Cedimi la tua vigna; siccome è vicina alla mia casa, ne farei un orto. In cambio ti darò una vigna migliore oppure, se preferisci, te la pagherò in denaro al prezzo che vale». Nabot rispose ad Acab: «Mi guardi il Signore dal cederti l'eredità dei miei padri».

Acab se ne andò a casa amareggiato e sdegnato per le parole dettegli da Nabot di Izreèl, che aveva affermato: «Non ti cederò l'eredità dei miei padri». Si coricò sul letto, si girò verso la parete e non volle mangiare. Entrò da lui la moglie Gezabele e gli domandò: «Perché mai il tuo spirito è tanto amareggiato e perché non vuoi mangiare?». Le rispose: «Perché ho detto a Nabot di Izreèl: Cedimi la tua vigna per denaro o, se preferisci, te la cambierò con un'altra vigna ed egli mi ha risposto: Non cederò la mia vigna!». Allora sua moglie Gezabele gli disse: «Tu ora eserciti il regno su Israele? Alzati, mangia e il tuo cuore gioisca. Te la darò io la vigna di Nabot di Izreèl!».

Essa scrisse lettere con il nome di Acab, le sigillò con il suo sigillo, quindi le spedì agli anziani e ai capi, che abitavano nella città di Nabot. Nelle lettere scrisse: «Bandite un digiuno e fate sedere Nabot in prima fila tra il popolo. Di fronte a lui fate sedere due uomini iniqui, i quali l'accusino: Hai maledetto Dio e il re! Quindi conducetelo fuori e lapidatelo ed egli muoia». Gli uomini della città di Nabot, gli anziani e i capi che abitavano nella sua città, fecero come aveva ordinato loro Gezabele, ossia come era scritto nelle lettere che aveva loro spedite. Bandirono il digiuno e fecero sedere Nabot in prima fila tra il popolo. Vennero due uomini iniqui, che si sedettero di fronte a lui. Costoro accusarono Nabot davanti al popolo affermando: «Nabot ha maledetto Dio e il re». Lo condussero fuori della città e lo uccisero lapidandolo. Quindi mandarono a dire a Gezabele: «Nabot è stato lapidato ed è morto». Appena sentì che Nabot era stato lapidato e che era morto, disse ad Acab: «Su, impadronisciti della vigna di Nabot di Izreèl, il quale ha rifiutato di vendertela, perché Nabot non vive più, è morto». Quando sentì che Nabot era morto, Acab si mosse per scendere nella vigna di Nabot di Izreèl a prenderla in possesso.

Allora il Signore disse a Elia il Tisbita: «Su, recati da Acab, re di Israele, che abita in Samaria; ecco è nella vigna di Nabot, ove è sceso a prenderla in possesso. Gli riferirai: Così dice il Signore: Hai assassinato e ora usurpi! Per questo dice il Signore: Nel punto ove lambirono il sangue di Nabot, i cani lambiranno anche il tuo sangue». Acab disse a Elia: «Mi hai dunque colto in fallo, o mio nemico!». Quegli soggiunse: «Sì, perché ti sei venduto per fare ciò che è male agli occhi del Signore. Ecco ti farò piombare addosso una sciagura; ti spazzerò via. Sterminerò, nella casa di Acab, ogni maschio, schiavo o libero in Israele.

Quando sentì tali parole, Acab si strappò le vesti, indossò un sacco sulla carne e digiunò; si coricava con il sacco e camminava a testa bassa. Il Signore disse a Elia, il Tisbita: «Hai visto come Acab si è umiliato davanti a me? Poiché si è umiliato davanti a me, non farò piombare la sciagura durante la sua vita, ma la farò scendere sulla sua casa durante la vita del figlio».

 

RESPONSORIO                                                                                                             

So che il Signore difende la causa dei miseri,

il diritto dei poveri:

      i giusti loderanno il tuo nome.

      i retti abiteranno alla tua presenza.

 

Anche se i malvagi

aguzzano la lingua come serpenti,

e veleno d’aspide è sotto le loro labbra,

      i giusti loderanno il tuo nome.

      i retti abiteranno alla tua presenza.

 

SECONDA LETTURA                                                                                         

Dagli «Atti» raccolti da Ludovico Consalvo dalla bocca di sant’Ignazio.

 

Essendo stato appassionato divoratore di romanzi e d'altri libri fantasiosi sulle imprese mirabolanti di celebri personaggi, quando cominciò a sentirsi in via di guarigione, Ignazio domandò che gliene fossero dati alcuni tanto per ingannare il tempo. Ma nella casa, dove era ricoverato, non si trovò alcun libro di quel genere, per cui gliene furono dati due intitolati «Vita di Cristo» e «Florilegio di santi», ambedue nella lingua materna.

Si mise a leggerli e rileggerli, e man mano che assimilava il loro contenuto, sentiva nascere in sé un certo interesse ai temi ivi trattati. Ma spesso la sua mente ritornava a tutto quel mondo immaginoso descritto dalle letture precedenti. In questo complesso gioco di sollecitazioni si inserì l'azione di Dio misericordioso.

Infatti, mentre leggeva la vita di Cristo nostro Signore e dei santi, pensava dentro di sé e così si interrogava: «E se facessi anch'io quello che ha fatto san Francesco; e se imitassi l'esempio di san Domenico?». Queste considerazioni duravano anche abbastanza a lungo avvicendandosi con quelle di carattere mondano. Un tale susseguirsi di stati d'animo lo occupò per molto tempo. Ma tra le prime e le seconde vi era una differenza. Quando pensava alle cose del mondo era preso da grande piacere; poi subito dopo quando, stanco, le abbandonava, si ritrovava triste e inaridito. Invece quando immaginava di dover condividere le austerità che aveva visto mettere in pratica dai santi, allora non solo provava piacere mentre vi pensava, ma la gioia continuava anche dopo.

Tuttavia egli non avvertiva né dava peso a questa differenze fino a che, aperti un giorno gli occhi della mente, incominciò a riflettere attentamente sulle esperienze interiori che gli causavano tristezza e sulle altre che gli portavano gioia.

Fu la prima meditazione intorno alle cose spirituali. In seguito, addentratosi ormai negli esercizi spirituali, costato che proprio da qui aveva cominciato a comprendere quello che insegnò ai suoi sulla diversità degli spiriti.

 

LAUS ANGELORUM MAGNA (laudabiliter)

Gloria a Dio nell’alto dei cieli, *

      e pace in terra agli uomini di buona volontà.

 

Noi ti lodiamo, ti eleviamo un inno, *

      ti benediciamo, ti adoriamo, ti glorifichiamo.

Ti rendiamo grazie per la tua gloria immensa, *

      Signore Dio, Re del cielo.

 

Dio Padre onnipotente, *

      Gesù Cristo e Spirito Santo.

 

Signore Dio, *

      Figlio del Padre.

 

Agnello di Dio, che togli i peccati del mondo, *

      accogli la nostra supplica.

 

Tu che siedi alla destra del Padre, *

      abbi pietà di noi.

 

Sii tu la nostra guida e il nostro aiuto: *

      Salvaci, rendici puri, conservaci nella tua pace.

Liberaci dai nemici *

      e dalle tentazioni.

 

Perché tu solo il santo,

      tu solo il Signore, tu solo l’Altissimo, Gesù Cristo, *

      nella gloria di Dio Padre con lo Spirito Santo.

 

Ogni giorno ti benediciamo, *

      e lodiamo il tuo nome per sempre.

Degnati oggi, Signore, *

      di custodirci senza peccato.

 

Benedetto sei tu, Signore; *

      mostrami il tuo volere.

Vedi la mia miseria e la mia pena *

      e perdona tutti i miei peccati.

 

Dalle mie labbra fiorisca la lode, *

      la lode al nostro Dio.

Possa io vivere per lodarti: *

      mi aiutino i tuoi giudizi.

 

Come pecora smarrita vado errando; *

      cerca il tuo servo

      perché non ho dimenticato i tuoi comandamenti.

 

Presto ci venga incontro la tua misericordia, †

      perché siamo troppo infelici: *

      aiutaci, Dio, nostra salvezza.

 

Benedetto sei tu, Signore, Dio dei nostri padri, *

      degno di lode e di gloria nei secoli. Amen.

 

Se all’Ufficio delle Letture seguono immediatamente le Lodi si omettono l’orazione seguente e l’introduzione di Lodi e si recita immediatamente il Cantico di Zaccaria.

 

ORAZIONE

A coloro che ti danno gloria tu serbi, o Padre, una ricompensa degna del tuo amore, coronando in essi la tua stessa clemenza; dona a noi, che celebriamo i meriti di sant’Ignazio, di sentire la forza della sua intercessione. Per Gesù Cristo, tuo Figlio, nostro Signore e nostro Dio, che vive e regna con te, nell’unità dello Spirito santo, per tutti i secoli dei secoli.

 

CONCLUSIONE

Benediciamo il Signore.

Rendiamo grazie a Dio.

 

 

 

 

 

LODI MATTUTINE

 

O Dio, vieni a salvarmi.

Signore vieni presto in mio aiuto.

 

Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo,

come era nel principio e ora e sempre

      nei secoli dei secoli. Amen.                 Alleluia.

 

 

CANTICO DI ZACCARIA

                                                              Cantico                                      Lc 1,68-79

 

Ant. Qual vantaggio avrà l’uomo se guadagnerà il mondo intero * e poi perderà la propria anima?

 

Benedetto il Signore Dio d'Israele, *

      perché ha visitato e redento il suo popolo,

 

e ha suscitato per noi una salvezza potente *

      nella casa di Davide, suo servo,

 

come aveva promesso *

      per bocca dei suoi santi profeti d'un tempo:

 

salvezza dai nostri nemici, *

      e dalle mani di quanti ci odiano.

 

Così egli ha concesso misericordia ai nostri padri *

      e si è ricordato della sua santa alleanza,

 

del giuramento fatto ad Abramo, nostro padre, *

      di concederci, liberati dalle mani dei nemici,

 

di servirlo senza timore, in santità e giustizia *

      al suo cospetto, per tutti i nostri giorni.

 

E tu, bambino, sarai chiamato profeta dell'Altissimo *

      perché andrai innanzi al Signore a preparargli le strade,

 

per dare al suo popolo la conoscenza della salvezza *

      nella remissione dei suoi peccati,

 

grazie alla bontà misericordiosa del nostro Dio, *

      per cui verrà a visitarci dall'alto un sole che sorge

 

per rischiarare quelli che stanno nelle tenebre *

      e nell'ombra della morte

 

e dirigere i nostri passi *

      sulla via della pace».

 

Gloria.

 

Ant. Qual vantaggio avrà l’uomo se guadagnerà il mondo intero * e poi perderà la propria anima?

 

Kyrie eleison, Kyrie eleison, Kyrie eleison.

 

PRIMA ORAZIONE

Preghiamo.      (pausa di preghiera silenziosa)

A coloro che ti danno gloria tu serbi, o Padre, una ricompensa degna del tuo amore, coronando in essi la tua stessa clemenza; dona a noi, che celebriamo i meriti di sant’Ignazio, di sentire la forza della sua intercessione. Per Gesù Cristo, tuo Figlio, nostro Signore e nostro Dio, che vive e regna con te, nell’unità dello Spirito santo, per tutti i secoli dei secoli.

 

SALMODIA

                                                              Cantico                               Sir 36,1-7.13-16

 

Ant. 1 Rinnova i segni e compi ancora prodigi, * glorifica la tua mano e il tuo braccio santo.

 

Abbi pietà di noi,

           Signore Dio dell’universo e guarda, *

      infondi il tuo timore su tutte le nazioni.

 

Alza la tua mano sulle nazioni straniere, *

      perché vedano la tua potenza.

 

Come ai loro occhi

           ti sei mostrato santo in mezzo a noi, *

      così ai nostri occhi mostrati grande fra di loro.

 

Ti riconoscano, come noi ti abbiamo riconosciuto *

      che non c'è un Dio fuori di te, Signore.

Rinnova i segni e compi altri prodigi, *

      glorifica la tua mano e il tuo braccio destro.

 

Risveglia lo sdegno e riversa l'ira, *

      distruggi l'avversario e abbatti il nemico.

Affretta il tempo e ricòrdati del giuramento; *

      si narrino le tue meraviglie.

 

Riempi Sion della tua maestà, *

      il tuo popolo della tua gloria.

Rendi testimonianza alle creature

           che sono tue fin dal principio, *

      adempi le profezie fatte nel tuo nome.

 

Ricompensa coloro che sperano in te, *

      i tuoi profeti siano degni di fede.

Ascolta, Signore, la preghiera dei tuoi servi, *

      secondo la benedizione di Aronne

           sul tuo popolo.

 

Gloria.

 

Ant. 1 Rinnova i segni e compi ancora prodigi, * glorifica la tua mano e il tuo braccio santo.

 

Salmi Laudativi

 

Ant. 2 I cieli narrano la tua gloria, Signore.

                                                                                                              Sal 18 A, 1-7

I cieli narrano la gloria di Dio, *

      e l’opera delle sue mani annunzia il firmamento.

Il giorno al giorno ne affida il messaggio *

      e la notte alla notte ne trasmette notizia.

 

Non è linguaggio e non sono parole, *

      di cui non si oda il suono.

Per tutta la terra si diffonde la loro voce *

      e ai confini del mondo la loro parola.

 

Là pose una tenda per il sole †

      che esce come sposo dalla stanza nuziale, *

      esulta come prode che percorre la via.

 

Egli sorge da un estremo del cielo †

      e la sua corsa raggiunge l’altro estremo: *

      nulla si sottrae al suo calore.

 

                                                                                                                      Sal 116

Lodate il Signore, popoli tutti, *

      voi tutte, nazioni, dategli gloria;

 

perché forte è il suo amore per noi *

      e la fedeltà del Signore dura in eterno.

 

Gloria.

 

Ant. 2 I cieli narrano la tua gloria, Signore.

 

                                                         Salmo diretto                                        Sal 41

Come la cerva anela ai corsi d’acqua, *

così l’anima mia anela a te, o Dio.

 

L’anima mia ha sete di Dio, del Dio vivente: *

      quando verrò e vedrò il volto di Dio?

 

Le lacrime sono mio pane giorno e notte, *

      mentre mi dicono sempre: «Dov’è il tuo Dio?».

 

Questo io ricordo, e il mio cuore si strugge: †

attraverso la folla avanzavo tra i primi *

      fino alla casa di Dio,

 

in mezzo ai canti di gioia *

      di una moltitudine in festa.

 

Perché ti rattristi, anima mia, *

      perché su di me gemi?

Spera in Dio: ancora potrò lodarlo, *

      lui, salvezza del mio volto e mio Dio.

 

In me si abbatte l’anima mia; †

      perciò di te mi ricordo *

      dal paese del Giordano e dell’Ermon,

           dal monte Mizar.

 

Un abisso chiama l’abisso

           al fragore delle tue cascate; *

tutti i tuoi flutti e le tue onde

           sopra di me sono passati.

 

Di giorno il Signore mi dona la sua grazia †

      di notte per lui innalzo il mio canto: *

      la mia preghiera al Dio vivente.

 

Dirò a Dio, mia difesa: †

      «Perché mi hai dimenticato? *

      Perché triste me ne vado, oppresso dal nemico?».

 

Per l’insulto dei miei avversari

           sono infrante le mie ossa; *

      essi dicono a me tutto il giorno:

           «Dov’è il tuo Dio?».

 

Perché ti rattristi, anima mia, *

      perché su di me gemi?

Spera in Dio: ancora potrò lodarlo, *

      lui, salvezza del mio volto e mio Dio.

 

Gloria.

 

SECONDA ORAZIONE

O fonte che zampilli per la vita, Dio, che nell’onda salvifica dall’abisso della colpa ci hai chiamati alle meraviglie della tua grazia, non dimenticare le tristezze del nostro esilio, non lasciare senza ristoro la nostra sete, ma saziaci della tua parola ineffabile e guidaci alla gioia eterna sul tuo santo monte. Per Cristo nostro Signore.

 

INNO

A te, Signore, pontefice eterno,

principe dei pastori,

oggi concorde e lieto

il sacro canto della Chiesa ascende.

 

Accanto a te volesti

questo presbitero santo

perché reggesse con la tua parola

la fede del tuo popolo.

 

Specchio di vita al gregge,

fu luce al cieco, fu conforto al misero,

provvido padre di tutti,

si fece a tutti servo.

 

Gesù, che in cielo nella tua gloria

la santità coroni,

fa’ che l’esempio di questa vita

eguale sorte un giorno ci propizi.

 

Lode si canti al Padre,

lode all’unico Figlio,

lode al divino Spirito

nei secoli risuoni. Amen.

 

ACCLAMAZIONI A CRISTO SIGNORE

A Gesù, principe dei pastori, esprimiamo la fedeltà e l’amore del suo gregge:

 

Tu che hai dato te stesso per la Chiesa fino al sacrificio della vita, Kyrie eleison.

      Kyrie eleison.

 

Tu che hai condiviso la nostra esistenza per farti nostro modello, Kyrie eleison.

      Kyrie eleison.

 

Tu che hai sperimentato la fatica per santificare la vita e il lavoro degli uomini, Kyrie eleison.

      Kyrie eleison.

 

Figlio amato dal Padre celeste, che ci insegni l’amore, Kyrie eleison.

      Kyrie eleison.

 

Tu che sei il principio della santità e ci riscatti dai giorni fuggevoli e vani, Kyrie eleison.

      Kyrie eleison.

 

Tu che costituisci la nostra speranza di arrivare alla condizione di gloria che non conoscerà alterazioni né tramonto, Kyrie eleison.

      Kyrie eleison.

 

Padre nostro.

 

CONCLUSIONE

Il Signore ci benedica e ci esaudisca

Amen.

 

oppure

 

La santa Trinità ci salvi e ci benedica

Amen.

 

Nella celebrazione pubblica presieduta dal sacerdote o dal diacono si può concludere con la benedizione, nella forma classica o nelle forme solenni previste dal Messale

 

 

 

 

ORA MEDIA

 

O Dio, vieni a salvarmi.

Signore vieni presto in mio aiuto.

 

Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo,

come era nel principio e ora e sempre

      nei secoli dei secoli. Amen.                 Alleluia.

 

INNO

 

Terza

 

Tu che invocato ti effondi,

con il Padre e col Figlio unico Dio,

o Spirito, discendi

senza indugio nei cuori.

 

Gli affetti, i pensieri, la voce

cantino la tua lode;

la tua fiamma divampi

e gli uomini accenda d’amore.

 

Ascoltaci, Padre pietoso,

per Gesù Cristo Signore,

che nello Spirito Santo

vive e governa nei secoli. Amen.

 

Sesta

 

O Dio glorioso, altissimo sovrano,

che i tempi diversi alternando,

orni di dolce chiarità il mattino

e l’infocato meriggio avvampi,

 

placa la furia delle discordie,

spegni il funesto ardore dell’odio,

dona alle membra sanità e vigore,

agli animi dona la pace.

 

Ascoltaci, Padre pietoso,

per Gesù Cristo Signore,

che nello Spirito Santo

vive e governa nei secoli.

 

Amen.

 

Nona

 

Perpetuo vigore degli esseri,

che eterno e immutabile stai

e la vicenda regoli del giorno

nell’inesausto gioco della luce,

 

la nostra sera irradia

del tuo vitale splendore;

premia la morte dei giusti

col giorno che non tramonta.

 

Ascoltaci, Padre pietoso,

per Gesù Cristo Signore,

che nello Spirito santo

vive e governa nei secoli.

 

Amen.

 

SALMODIA

Salmo 118, 41-48 VI (Vau)

 

Ant. 1 Venga a noi, Signore, la tua misericordia.

 

Venga a me, Signore, la tua grazia, *

la tua salvezza secondo la tua promessa;

a chi mi insulta darò una risposta, *

perché ho fiducia nella tua parola.

 

Non togliere mai dalla mia bocca la parola vera, *

perché confido nei tuoi giudizi.

Custodirò la tua legge per sempre, *

nei secoli, in eterno.

 

Sarò sicuro nel mio cammino, *

perché ho ricercato i tuoi voleri.

Davanti ai re parlerò della tua alleanza *

senza temere la vergogna.

 

Gioirò per i tuoi comandi *

che ho amati.

Alzerò le mani ai tuoi precetti che amo, *

mediterò le tue leggi.

 

Gloria.

 

Ant. 1 Venga a noi, Signore, la tua misericordia.

 

Salmo 39

I (2-9)

 

Ant. 2 Tu solo, Signore Dio nostro, * hai operato infiniti prodigi.

 

Ho sperato: ho sperato nel Signore †

ed egli su di me si è chinato, *

      ha dato ascolto al mio grido.

 

Mi ha tratto dalla fossa della morte, *

dal fango della palude;

i miei piedi ha stabilito sulla roccia, *

      ha reso sicuri i miei passi.

 

Mi ha messo sulla bocca un canto nuovo, *

      lode al nostro Dio.

 

Molti vedranno e avranno timore *

      e confideranno nel Signore.

 

Beato l’uomo che spera nel Signore †

      e non si mette dalla parte dei superbi, *

      né si volge a chi segue la menzogna.

 

Quanti prodigi tu hai fatto, Signore Dio mio, †

      quali disegni in nostro favore: *

      nessuno a te si può paragonare.

 

Se li voglio annunziare e proclamare *

      sono troppi per essere contati.

 

Sacrificio e offerta non gradisci, *

gli orecchi mi hai aperto.

Non hai chiesto olocausto e vittima per la colpa. *

Allora ho detto: «Ecco, io vengo.

 

Sul rotolo del libro di me è scritto, *

      che io faccia il tuo volere.

Mio Dio, questo io desidero, *

la tua legge è nel profondo del mio cuore».

 

Gloria.

 

Ant. 2 Tu solo, Signore Dio nostro, * hai operato infiniti prodigi.

 

III (10-14.17-18)

 

Ant. 3 Tu sei il mio aiuto e la mia liberazione, * mio Dio, non tardare.

 

Ho annunziato la tua giustizia

nella grande assemblea; *

vedi, non tengo chiuse le labbra,

Signore, tu lo sai.

 

Non ho nascosto la tua giustizia in fondo al cuore, *

la tua fedeltà e la tua salvezza ho proclamato.

 

Non ho nascosto la tua grazia *

e la tua fedeltà alla grande assemblea.

 

Non rifiutarmi, Signore, la tua misericordia, *

la tua fedeltà e la tua grazia

mi proteggano sempre,

 

poiché mi circondano mali senza numero, †

le mie colpe mi opprimono *

e non posso più vedere.

 

Sono più dei capelli del mio capo, *

il mio cuore viene meno.

 

Degnati, Signore, di liberarmi; *

accorri, Signore, in mio aiuto.

 

Esultino e gioiscano in te quanti ti cercano, †

      dicano sempre: «Il Signore è grande» *

      quelli che bramano la tua salvezza.

 

Io sono povero e infelice; *

di me ha cura il Signore.

Tu, mio aiuto e mia liberazione, *

mio Dio, non tardare.

 

Gloria.

 

Ant. 3 Tu sei il mio aiuto e la mia liberazione, * mio Dio, non tardare.

 

Alle altre Ore salmodia complementare

 

Terza

 

LETTURA BREVE                                                                                                   Rm 5,3-5

Fratelli, noi ci vantiamo anche nelle tribolazioni, ben sapendo che la tribolazione produce pazienza, la pazienza una virtù provata e la virtù provata la speranza. La speranza poi non delude, perché l’amore di Dio è stato riversato nei nostri cuori per mezzo dello Spirito santo che ci è stato dato.

 

La testimonianza del Signore è verace.

La testimonianza del Signore è verace, * rende saggio il semplice.

 

Il timore del Signore è puro.

Rende saggio il semplice.

 

Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito santo.

La testimonianza del Signore è verace, * rende saggio il semplice.

 

ORAZIONE

Tutti i popoli redenti dalla croce si raccolgano, Padre, nell’unità della fede per virtù dello Spirito santo e, concordi edificando la Chiesa, la rivelino al mondo come splendido segno della salvezza operata da Cristo Signore, che vive e regna nei secoli dei secoli.

 

CONCLUSIONE

Benediciamo il Signore.

Rendiamo grazie a Dio.

 

Sesta

 

LETTURA BREVE                                                                                                   Is 57,15

Così parla l’Alto e l’Eccelso, che ha una sede eterna e il cui nome è santo: «In luogo eccelso e santo io dimoro, ma sono anche con gli oppressi e gli umiliati, per ravvivare lo spirito degli umili e rianimare il cuore degli oppressi».

 

Sei tu il mio aiuto, Signore.

Sei tu il mio aiuto, Signore, * non lasciarmi.

 

Non abbandonarmi, Dio della mia salvezza.

Non lasciarmi.

 

Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito santo.

Sei tu il mio aiuto, Signore, * non lasciarmi.

 

ORAZIONE

Col sacrificio del Salvatore hai dato agli uomini, o Dio, la speranza della vita eterna e beata; ogni timore e ogni dubbio dissolvi nel popolo che hai rinnovato portandolo dal peccato alla gioia della grazia. Per Cristo nostro Signore.

 

CONCLUSIONE

Benediciamo il Signore.

Rendiamo grazie a Dio.

 

Nona

 

LETTURA BREVE                                                                                                   1 Cor 2,1-2

Fratelli, quando venni tra voi, non mi presentai ad annunziarvi la testimonianza di Dio con sublimità di parola o di sapienza. Io ritenni infatti di non sapere altro in mezzo a voi se non Gesù Cristo, e questi crocifisso.

 

La grazia del Signore dura in eterno.

La grazia del Signore dura in eterno * per quanti custodiscono la sua alleanza.

 

La sua giustizia per i figli dei figli.

Per quanti custodiscono la sua alleanza.

 

Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito santo.

La grazia del Signore dura in eterno * per quanti custodiscono la sua alleanza.

 

ORAZIONE

Signore Gesù, che pur negli spasimi della croce hai sentito l’amore del Padre, concedi a noi di riconoscere sempre la divina misericordia e di collaborare con umile fede al disegno di grazia; così nella sincera offerta della vita al Dio eterno e vero si rinsalderà la speranza di arrivare alla gloria futura, con te che vivi e regni nei secoli dei secoli.

 

CONCLUSIONE

Benediciamo il Signore.

Rendiamo grazie a Dio.

 

 

 

 

S. Alfonso Maria de’ Liguori,

vescovo e dottore della Chiesa

MEMORIA 

 

VESPRI

Il Signore sia con voi.

E con il tuo spirito.

 

oppure

 

Signore ascolta la nostra preghiera

E il nostro grido giunga fino a te

 

RITO DELLA LUCE

Sempre su noi rifulga

il divino splendore.

O Dio, dirigi e rendi feconda

l’opera delle nostre mani.

 

Guarda benigno i tuoi servi, Signore;

saziaci con la tua grazia.

O Dio, dirigi e rendi feconda

l’opera delle nostre mani.

 

Sempre su noi rifulga

il divino splendore.

O Dio, dirigi e rendi feconda

l’opera delle nostre mani.

 

INNO

Sulle nebbiose strade del mondo

s’irradiò la tua luce;

noi, ammirando i disegno del Padre,

a te leviamo l’inno.

 

Cristo, pontefice eterno,

che a Dio, con nuovo patto,

degli uomini smarriti nella colpa

riconciliò la stirpe,

 

della sua grazia che libera e salva

dispensatore ti volle,

e tu l’unica vita tua votasti

all’amore del Padre e dei fratelli.

 

Tu custodisti, geloso, nell’animo

il fuoco dello Spirito

e dei suoi doni il gregge

paternamente pascesti.

 

Ora che in cielo con Gesù ti allieti,

ancora attendi alla Chiesa

e tutti guida i devoti discepoli

allo splendore del regno.

 

Alla divina Trinità beata,

che la fatica dei servi

della sua gioia ineffabile premia,

gloria si canti nei secoli. Amen.

 

NOTIZIA DEL SANTO

Alfonso nacque a Napoli nel 1696 da nobile famiglia. Appena sedicenne, conseguì la laurea in diritto civile e canonico.

Dedicatosi con successo alla carriera forense, dopo una delusione professionale pensò di consacrare la sua vita al servizio di Dio. Divenuto sacerdote a trent’anni, curò soprattutto gli emarginati della città e della campagna, istituendo anche una scuola serale di rieducazione religiosa e sociale, predicò numerose missioni al popolo e propose molte volte gli esercizi spirituali al clero e alle religiose. Nel 1732 istituì una Congregazione di sacerdoti detta del santissimo Redentore, con lo scopo di provvedere all’evangelizzazione specialmente degli umili. Nominato vescovo di Sant’Agata dei Goti, si spese tutto per il bene del suo gregge. Provato dall’età, dalle fatiche e dalle sofferenze, dopo tredici anni si ritirò presso i suoi discepoli a Pagani, dove morì il 1° agosto 1787. La sua genialità di pastore e la sua personalità di asceta hanno orientato in modo decisivo la pietà popolare italiana. Le sue opere teologiche lo rivelano in particolare come un maestro della morale cristiana. Nel 1871 dal papa Pio IX è stato proclamato dottore della Chiesa.

 

SALMODIA

Salmo 44

I (2-10)

 

Ant. 1 Tu sei il più bello tra i figli dell’uomo, * sulle tue labbra è diffusa la grazia.

 

Effonde il mio cuore liete parole, †

io canto al re il mio poema. *

La mia lingua è stilo di scriba veloce.

 

Tu sei il più bello tra i figli dell’uomo, †

      sulle tue labbra è diffusa la grazia, *

      ti ha benedetto Dio per sempre.

 

Cingi, prode, la spada al tuo fianco, †

      nello splendore della tua maestà

           ti arrida la sorte, *

      avanza per la verità, la mitezza e la giustizia.

 

La tua destra ti mostri prodigi: †

      le tue frecce acute

           colpiscono al cuore i tuoi nemici; *

      sotto di te cadono i popoli.

 

Il tuo trono, Dio, dura per sempre; *

      è scettro giusto lo scettro del tuo regno.

 

Ami la giustizia e l’empietà detesti: †

Dio, il tuo Dio ti ha consacrato *

      con olio di letizia, a preferenza dei tuoi eguali.

 

Le tue vesti son tutte mirra, aloè e cassia, *

      dai palazzi d’avorio ti allietano le cetre.

Figlie di re stanno tra le tue predilette; *

      alla tua destra la regina in ori di Ofir.

 

Gloria.

 

Ant. 1 Tu sei il più bello tra i figli dell’uomo, * sulle tue labbra è diffusa la grazia.

 

II (11-18)

 

Ant. 2 Al re è piaciuta la tua bellezza: * egli è il tuo Signore, prostrati a lui.

 

Ascolta, figlia, guarda, porgi l’orecchio, *

dimentica il tuo popolo e la casa di tuo padre;

al re piacerà la tua bellezza. *

Egli è il tuo Signore: pròstrati a lui.

 

Da Tiro vengono portando doni, *

i più ricchi del popolo cercano il tuo volto.

 

La figlia del re è tutta splendore, *

gemme e tessuto d’oro è il suo vestito.

 

È presentata al re in preziosi ricami; *

con lei le vergini compagne a te sono condotte;

guidate in gioia ed esultanza *

entrano insieme nel palazzo regale.

 

Ai tuoi padri succederanno i tuoi figli; *

li farai capi di tutta la terra.

 

Farò ricordare il tuo nome *

per tutte le generazioni,

e i popoli ti loderanno *

in eterno, per sempre.

 

Gloria.

 

Ant. 2 Al re è piaciuta la tua bellezza: * egli è il tuo Signore, prostrati a lui.

 

PRIMA ORAZIONE

Signore Gesù Cristo, che assumendo la nostra carne hai sponsalmente congiunto l'umanità alla natura divina, concedi ai fratelli da te redenti, che, sull'esempio della vergine Maria, immagine perfetta e primizia della Chiesa, custodiscano nella fedeltà la tua parola e sopportino animosamente l'esilio terreno, fino al giorno beato che li chiamerà alle nozze eterne del cielo. Tu che sei Dio che vivi e regni, nell'unità dello Spirito santo, per tutti i secoli dei secoli.

 

CANTICO DELLA BEATA VERGINE

                                                              Cantico                                      Lc 1,46-55

 

Ant. Sacerdote e pontefice, maestro di virtù, * pastore buono del gregge di Dio, sei piaciuto al Signore.

 

L'anima mia magnifica il Signore *

      e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore,

 

perché ha guardato l'umiltà della sua serva. *

      D'ora in poi tutte le generazioni

           mi chiameranno beata.

 

Grandi cose ha fatto in me l'Onnipotente *

      e Santo è il suo nome:

 

di generazione in generazione la sua misericordia *

      si stende su quelli che lo temono.

 

Ha spiegato la potenza del suo braccio, *

      ha disperso i superbi nei pensieri del loro cuore;

 

ha rovesciato i potenti dai troni, *

      ha innalzato gli umili;

 

ha ricolmato di beni gli affamati, *

      ha rimandato i ricchi a mani vuote.

 

Ha soccorso Israele, suo servo, *

      ricordandosi della sua misericordia,

 

come aveva promesso ai nostri padri, *

      ad Abramo e alla sua discendenza, per sempre.

 

Gloria.

 

L’anima mia *

      magnifica il Signore.

 

Ant. Sacerdote e pontefice, maestro di virtù, * pastore buono del gregge di Dio, sei piaciuto al Signore.

 

Kyrie eleison, Kyrie eleison, Kyrie eleison.

 

SECONDA ORAZIONE

O Dio di misericordia, che hai ornato la tua Chiesa con la luce mirabile di sant’Alfonso Maria de’ Liguori, vescovo e maestro acceso di zelo per le anime, fa’ che giungiamo a te seguendone i salutari insegnamenti. Per Cristo nostro Signore.

 

COMMEMORAZIONE DEL BATTESIMO

Agli occhi spenti dell'anima

è brillata la luce

della verità e della grazia.

      Il Verbo del Padre è apparso

      ed è la luce vera.

 

Dell'uomo incredulo e solo

Cristo ha squarciato la notte

e lo ha reso assetato della gloria di Dio.

      Il Verbo del Padre è apparso

      ed è la luce vera.

 

Orazione

O Dio, che innalzi la natura dell'uomo oltre la dignità originaria, guarda la Chiesa, ineffabile sacramento del tuo amore; tu che ci ricrei nell'acqua rinnovatrice del battesimo, serbaci nella tua benedizione e nella tua grazia. Per Cristo nostro Signore.

 

INTERCESSIONI

Riconoscenti verso il Padre, che mediante il ministero dei sacerdoti conserva e accresce la fede nella sua Chiesa, fiduciosamente diciamo:

Pastore eterno, ascoltaci.

 

Aiuta i ministri della Chiesa a ricercare quelli che si sono allontanati da te,

-         perché gli erranti possano ritornare sulla strada della vita.

 

Tu che ci hai inviato dei santi pastori, perché la nostra carità potesse ravvivarsi,

-         sii vicino a coloro che nella comunità cristiana esercitano il servizio dell’autorità.

 

Tu che hai chiamato a verità i popoli per l’opera degli apostoli del tuo Figlio,

-         dona slancio e tenacia ai missionari, perché portino in tutto il mondo la luce del vangelo.

 

Sostieni con il vigore dello Spirito il nostro vescovo e i suoi collaboratori,

-         perché siano una cosa sola e siano accolti come mandati da te.

 

Tu che apri le porte del regno a chi è stato fedele alla missione a lui affidata,

-         introduci nella tua pace i vescovi e i presbiteri defunti.

 

Sull’esempio dei santi pastori, sorretti dalla fede osiamo dire:

Padre Nostro.

 

CONCLUSIONE

Il Signore ci benedica e ci custodisca

Amen.

 

oppure

 

La santa Trinità ci salvi e ci benedica

Amen.

 

Nella celebrazione pubblica presieduta dal sacerdote o dal diacono si può concludere con la benedizione, nella forma classica o nelle forme solenni previste dal Messale

 

 

 

 

COMPIETA

 

Convertici, Dio, nostra salvezza.

E placa il tuo sdegno verso di noi.

O Dio, vieni a salvarmi.

Signore vieni presto in mio aiuto.

 

Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo,

come era nel principio e ora e sempre

      nei secoli dei secoli. Amen.                 Alleluia.

 

INNO

Tu che le tenebre al giorno

sapientemente alterni,

così alleviando nel sonno

le membra affaticate,

 

ascolta chi nella notte

timoroso ti implora:

se il corpo nel torpore si abbandona,

vegli lo spirito nella tua luce.

 

Ansia di ignoto pericolo,

Padre pietoso, non ci impauri,

incubi vani non ci inquietino

né fatue visioni ci illudano.

 

Ogni affanno si perda

nel sonno ristoratore;

ma vigili il cuore e ti sogni,

ospite dolce di chi crede in te.

 

A te si innalza, Padre, la supplica

per Gesù Cristo Signore,

che nello Spirito Santo

vive con te nei secoli. Amen.

 

SALMODIA

Salmo 85

 

Ant. Custodiscimi, Signore, perché resti fedele.

 

Signore, tendi l'orecchio, rispondimi, *

      perché io sono povero e infelice.

Custodiscimi perché sono fedele; *

      tu, Dio mio, salva il tuo servo,

           che in te spera.

 

Pietà di me, Signore, *

      a te grido tutto il giorno.

Rallegra la vita del tuo servo, *

      perché a te, Signore, innalzo l'anima mia.

 

Tu sei buono, Signore, e perdoni, *

      sei pieno di misericordia con chi ti invoca.

Porgi l'orecchio, Signore, alla mia preghiera *

      e sii attento alla voce della mia supplica.

 

Nel giorno dell'angoscia alzo a te il mio grido *

      e tu mi esaudirai.

Fra gli dèi nessuno è come te, Signore, *

      e non c'è nulla che uguagli le tue opere.

 

Tutti i popoli che hai creato verranno

      e si prostreranno davanti a te, o Signore, *

      per dare gloria al tuo nome;

 

grande tu sei e compi meraviglie: *

      tu solo sei Dio.

 

Mostrami, Signore, la tua via, *

      perché nella tua verità io cammini;

donami un cuore semplice *

      che tema il tuo nome.

 

Ti loderò, Signore, Dio mio, con tutto il cuore *

      e darò gloria al tuo nome sempre,

perché grande con me è la tua misericordia: *

      dal profondo degli inferi mi hai strappato.

 

Mio Dio, mi assalgono gli arroganti,

      una schiera di violenti

           attenta alla mia vita, *

      non pongono te davanti ai loro occhi.

 

Ma tu, Signore, Dio di pietà, compassionevole, *

      lento all'ira e pieno di amore, Dio fedele,

 

volgiti a me e abbi misericordia:

      dona al tuo servo la tua forza, *

      salva il figlio della tua ancella.

 

Dammi un segno di benevolenza;

      vedano e siano confusi i miei nemici, *

      perché tu, Signore,

           mi hai soccorso e consolato.

 

Gloria.

 

Ant. Custodiscimi, Signore, perché resti fedele.

 

LETTURA BREVE                                                                                                   1Ts 5,9-10

Fratelli, Dio ci ha destinati all’acquisto della salvezza per mezzo del Signore nostro Gesù Cristo, il quale è morto per noi, perché, sia che vegliamo sia che dormiamo, viviamo insieme con lui.

 

Conserva ai miei occhi la luce.

      Conserva ai miei occhi la luce, * perché non mi sorprenda il sonno della morte.

 

Guarda e rispondimi, o Dio.

      Perché non mi sorprenda il sonno della morte.

 

Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito santo.

      Conserva ai miei occhi la luce, * perché non mi sorprenda il sonno della morte.

 

CANTICO DI SIMEONE                                                                                       

                                                              Cantico                                      Lc 2,19-32

 

Ant. Perfino i capelli del vostro capo sono contati; * non abbiate dunque timore: voi valete più di molti passeri.

 

Ora lascia, o Signore, che il tuo servo *

      vada in pace secondo la tua parola;

 

perché i miei occhi han visto la tua salvezza, *

      preparata da te davanti a tutti i popoli,

 

luce per illuminare le genti *

      e gloria del tuo popolo Israele.

 

Gloria.

 

Ant. Perfino i capelli del vostro capo sono contati; * non abbiate dunque timore: voi valete più di molti passeri.

 

ORAZIONE

Rischiara, o Dio, le nostre tenebre e dalle insidie notturne difendi sempre i tuoi figli. Per Cristo nostro Signore.

 

ANTIFONA ALLA B.V. MARIA

Inviolato fiore, purissima Vergine,

porta lucente del cielo,

Madre di Cristo amata, Signore piissima,

odi quest’inno di lode.

Casta la vita scorra, sia limpido l’animo:

così t’implorano i cuori.

Per la tua dolce supplica a noi colpevoli

scenda il perdono di Dio.

Vergine tutta santa, Regina bellissima,

inviolato fiore.

 

Prima della conclusione si può lodevolmente inserire un breve esame di coscienza.

 

CONCLUSIONE

Dormiamo in pace.

Vigiliamo in Cristo.