ORDINARIO

 

·         Ufficio delle Letture

·         Lodi Mattutine

·         Ora Media

·         Vespri

·         Compieta

 

 

UFFICIO DELLE LETTURE

 

INTRODUZIONE

O Dio, vieni a salvarmi.

Signore, vieni presto in mio aiuto.

 

Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito santo.

Come era nel principio e ora e sempre

nei secoli dei secoli Amen.

 

Alleluia.

In quaresima, invece di Alleluia, si dice:

Lode a te, Signore, re di eterna gloria.

 

INNO

Nelle ferie e nelle memorie dei santi, l’inno si prende dal salterio, secondo che l’ufficio sia recitato nelle ore notturne (o nelle prime ore del mattino) o nelle ore del giorno.

 

Nelle solennità e nelle feste:

-         Quando l’ufficio è recitato nella notte o nelle prime ore del mattino:

 

La nostra lode accogli,

o Creatore eterno delle cose,

che, notte e giorno avvicendando, rendi

più vario e grato il tempo.

 

Alta regna la notte

e già s’ode il canto del gallo,

gioioso presagio di luce

all’ansia del viandante.

 

Si destra allora e ad oriente appare

la stella palpitante del mattino,

la torma squagliasi dei vagabondi,

abbandonando i vicoli del male.

 

Il gallo canta. La sua voce placa

il furioso fragore dell’onda;

e Pietro, roccia che fonda la Chiesa,

la colpa asterge con lacrime amare.

 

Orsù leviamoci animosi e pronti:

tutti risveglia il richiamo del gallo

e gli indolenti accusa che si attardano

sotto le coltri dormigliando ancora.

 

Il gallo canta, Torna la speranza:

l’inferno sente rifluir la vita,

il sicario nasconde il suo pugnale,

negli smarriti la fede rivive.

 

Gesù Signore, guardaci pietoso,

quando, tentati, incerti vacilliamo:

se tu ci guardi, le macchie si dileguano

e il peccato si stempera nel pianto.

 

Tu, vera luce, nei cuori risplendi,

disperdi il torpore dell’anima:

a te sciolga il labbro devoto

la santa primizia dei canti.

 

Gloria a Dio Padre

e all’unico suo Figlio

con lo Spirito Santo

nella distesa dei secoli.

 

Amen.

 

-         Quando l’ufficio è recitato nelle ore del giorno:

 

Vita dei santi, Cristo, unica via,

o sola speranza del mondo,

o sorgente di pace e di giustizia,

voci e cuori a te inneggiano.


Se qualche luce di virtù tu vedi,

ogni parola vera,

ogni infiammata volontà di bene,

è, Signore, tua grazia.

 

Dona quiete ai tempi incerti, salda

custodisci la fede,

rinvigorisci i deboli,

perdona i peccatori.

 

Gloria si canti al Padre

e all’unico suo Figlio,

dolce si levi la lode allo Spirito

negli infiniti secoli.

 

Amen.

 

Dopo l’inno si dice il Cantico dei tre giovani

 

CANTICO DEI TRE GIOVANI                                                         Dn 3,52-56

 

Benedetto sei tu, Signore, Dio dei padri nostri, *

      degno di lode e di gloria nei secoli.

 

Benedetto il tuo nome glorioso e santo, *

      degno di lode e di gloria nei secoli.

 

Benedetto sei tu nel tuo tempio santo glorioso, *

      degno di lode e di gloria nei secoli.

 

Benedetto sei tu che penetri con lo sguardo gli abissi †

      e siedi sui cherubini

      degno di lode e di gloria nei secoli.

 

Benedetto sei tu nel firmamento del cielo, *

      degno di lode e di gloria nei secoli.

 

Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo, *

      degno di lode e di gloria nei secoli.

 

Come era nel principio e ora e sempre

           nei secoli dei secoli, amen, *

      degno di lode e di gloria nei secoli.

 

RESPONSORIO

In luogo del Cantico dei tre giovani, in alcune feste e solennità si dice il responsorio indicato nel proprio della celebrazione.

 

SALMODIA

Segue la salmodia, che si compone di norma di tre salmi o cantici biblici ciascuno con la propria antifona.

Nelle domeniche, nelle memorie e nelle ferie la salmodia si prende dal salterio, nelle solennità e nelle feste si prende dal proprio o, se non riportata, dal comune appropriato.

 

Ripetuta l’antifona dopo l’ultimo cantico o salmo, si dice:

Kyrie eleison, Kyrie eleison, Kyrie eleison.

 

Quindi si aggiunge:

Tu sei benedetto, Signore.

Amen.

 

LETTURE

Dopo la salmodia seguono due letture.

 

La prima lettura è biblica ed è seguita dal responsorio. Nelle domeniche e nelle ferie si prende dal proprio del tempo, nelle solennità e nelle feste del Signore si prende dal proprio o dal Comune, nelle feste della B.V. Maria e dei santi, se non c’è una lettura propria, si può dire la lettura proposta dal Comune o dalla feria occorrente nel proprio del tempo; nelle memorie dei santi la prima lettura si prende dalla feria occorrente nel proprio del tempo.

 

La seconda lettura, che non è seguita da nessun responsorio, nelle domeniche e nelle ferie si prende dal proprio del tempo. Nelle celebrazioni dei santi si legge la lettura proposta nel proprio; se questa mancasse si prende dal comune nel caso di una solennità o di una festa, o dalla feria occorrente nel proprio del tempo nel caso di una memoria.

 

Nella celebrazione comunitaria presieduta dal sacerdote o dal diacono, prima di ogni lettura il lettore chiede e riceve la benedizione. Le formule, quando non sono indicate a suo luogo, sono le seguenti:

 

Per la prima lettura:

Lettore:   Benedicimi, Padre

Sac. o Diac. Per Cristo, che è via e verità

               la divina maestà ci benedica.

Lettore:   Amen.

 

Per la seconda lettura:

Lettore:   Benedicimi, Padre

Sac. o Diac. La grazia dello Spirito Santo

               illumini i nostri sensi e il nostro cuore.

Lettore:   Amen.

 

TE DEUM

Prima della conclusione dell’ufficio, nelle domeniche, nelle solennità e nelle feste si recita il Te Deum:

 

Noi ti lodiamo, Dio, *

      ti proclamiamo Signore.

O eterno Padre, *

      tutta la terra di adora.

 

A te cantano gli angeli *

      e tutte le potenze dei cieli:

Santo, Santo, Santo *

      il Signore Dio dell’universo.

 

I cieli e la terra *

      sono pieni della tua gloria.

Ti acclama il coro degli apostoli *

      e la candida schiera dei martiri;

 

le voci dei profeti si uniscono nella tua lode; *

      la santa Chiesa proclama la tua gloria,

adora il tuo unico Figlio, *

      e lo Spirito Santo Paraclito.

 

O Cristo, re della gloria, *

      eterno Figlio del Padre,

tu nascesti dalla Vergine Madre *

      per la salvezza dell’uomo.

 

Vincitore della morte, *

      hai aperto ai credenti il regno dei cieli.

Tu siedi alla destra di Dio, nella gloria del Padre. *

      Verrai a giudicare il mondo alla fine dei tempi.

 

Soccorri i tuoi figli, Signore, *

      che hai redento col tuo sangue prezioso.

Accoglici nella tua gloria *

      nell’assemblea dei santi.

 

Salva il tuo popolo, Signore, *

      guida  e proteggi i tuoi figli.

Ogni giorno ti benediciamo, *

      Lodiamo il tuo nome per sempre.

 

Degnati oggi, Signore, *

      di custodirci senza peccato.

Sia sempre con noi la tua misericordia: *

      in te abbiamo sperato.

 

Pietà di noi, Signore, *

      pietà di noi.

Tu sei la nostra speranza, *

      non saremo confusi in eterno.

 

Quando non è prescritto il Te Deum si recita, “laudabiliter” l’inno Laus Angelorum Magna:

Gloria a Dio nell’alto dei cieli, *

      e pace in terra agli uomini di buona volontà.

 

Noi ti lodiamo, ti eleviamo un inno, *

      ti benediciamo, ti adoriamo, ti glorifichiamo.

Ti rendiamo grazie per la tua gloria immensa, *

      Signore Dio, Re del cielo.

 

Dio Padre onnipotente, *

      Gesù Cristo e Spirito Santo.

 

Signore Dio, *

      Figlio del Padre.

 

Agnello di Dio, che togli i peccati del mondo, *

      accogli la nostra supplica.

 

Tu che siedi alla destra del Padre, *

      abbi pietà di noi.

 

Sii tu la nostra guida e il nostro aiuto: *

      Salvaci, rendici puri, conservaci nella tua pace.

Liberaci dai nemici *

      e dalle tentazioni.

 

Perché tu solo il santo,

      tu solo il Signore, tu solo l’Altissimo,

Gesù Cristo, *

      nella gloria di Dio Padre con lo Spirito Santo.

 

Ogni giorno ti benediciamo, *

      e lodiamo il tuo nome per sempre.

Degnati oggi, Signore, *

      di custodirci senza peccato.

 

Benedetto sei tu, Signore; *

      mostrami il tuo volere.

Vedi la mia miseria e la mia pena *

      e perdona tutti i miei peccati.

 

Dalle mie labbra fiorisca la lode, *

      la lode al nostro Dio.

Possa io vivere per lodarti: *

      mi aiutino i tuoi giudizi.

 

Come pecora smarrita vado errando; *

      cerca il tuo servo

           perché non ho dimenticato

           i tuoi comandamenti.

 

Presto ci venga incontro la tua misericordia, †

      perché siamo troppo infelici: *

      aiutaci, Dio, nostra salvezza.

 

Benedetto sei tu, Signore, Dio dei nostri padri, *

      degno di lode e di gloria nei secoli. Amen.

 

ORAZIONE

Segue l’orazione conclusiva, che è indicata nel salterio. Per le altre celebrazioni, se non indicato diversamente, si usa la prima orazione di Lodi.

 

L’orazione conclusiva, la conclusione e l’introduzione di Lodi si omettono se queste ultime seguono immediatamente l’Ufficio delle Letture.

 

Quando l’Ufficio delle Letture si recita nelle ore notturne o nelle prime ore del mattino, invece dell’orazione riportata a suo luogo si può sempre dire l’orazione seguente:

Allontana, o Dio, ogni tenebra dal cuore dei tuoi servi e dona alle nostre menti la tua luce. Per Gesù Cristo, tuo Figlio, nostro Signore e nostro Dio, che vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.

 

CONCLUSIONE

L’ora si conclude con l’acclamazione:

Benediciamo il Signore.

Rendiamo grazie a Dio.

 

 

LODI MATTUTINE

 

INTRODUZIONE

O Dio, vieni a salvarmi.

Signore, vieni presto in mio aiuto.

 

Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito santo.

Come era nel principio e ora e sempre

nei secoli dei secoli Amen.

 

Alleluia.

In quaresima, invece di Alleluia, si dice:

Lode a te, Signore, re di eterna gloria.

 

L’introduzione si omette se le Lodi seguono immediatamente l’Ufficio delle Letture. In questo caso, dopo la recita del Te Deum o del Laus Angelorum Magna, omessa anche l’orazione conclusiva dell’Ufficio delle Letture, si iniziano subito le Lodi dalla recita del Cantico di Zaccaria, con la propria antifona.

 

CANTICO DI ZACCARIA

Le lodi mattutine cominciano con il Cantico evangelico di Zaccaria, che si dice o canta con la relativa antifona.

Questa antifona, se non è prevista nel Proprio del Tempo, si prende dal Salterio; nelle solennità e nelle feste dal Proprio o dal Comune; nelle memorie dal Proprio, dal Comune o dal Salterio

 

                                                              Cantico                                      Lc 1,68-79

 

Benedetto il Signore Dio d'Israele, *

      perché ha visitato e redento il suo popolo,

 

e ha suscitato per noi una salvezza potente *

      nella casa di Davide, suo servo,

 

come aveva promesso *

      per bocca dei suoi santi profeti d'un tempo:

 

salvezza dai nostri nemici, *

      e dalle mani di quanti ci odiano.

 

Così egli ha concesso misericordia ai nostri padri *

      e si è ricordato della sua santa alleanza,

 

del giuramento fatto ad Abramo, nostro padre, *

      di concederci, liberati dalle mani dei nemici,

 

di servirlo senza timore, in santità e giustizia *

      al suo cospetto, per tutti i nostri giorni.

 

E tu, bambino, sarai chiamato profeta dell'Altissimo *

      perché andrai innanzi al Signore a preparargli le strade,

 

per dare al suo popolo la conoscenza della salvezza *

      nella remissione dei suoi peccati,

 

grazie alla bontà misericordiosa del nostro Dio, *

      per cui verrà a visitarci dall'alto un sole che sorge

 

per rischiarare quelli che stanno nelle tenebre *

      e nell'ombra della morte

 

e dirigere i nostri passi *

      sulla via della pace».

 

Gloria.

 

Alla fine, ripetuta l’antifona, si dice:

Kyrie eleison, Kyrie eleison, Kyrie eleison

 

PRIMA ORAZIONE

Dopo l’invito Preghiamo, e uno spazio di preghiera silenziosa, si dice la prima orazione che, se non è prevista nel proprio del tempo, viene presa dal Salterio; nelle solennità, nelle feste e nelle memoria dei santi viene presa dal Proprio o dal Comune.

 

ANTIFONA “AD CRUCEM”

Nelle domeniche di Avvento e di Pasqua, in tutta l’Ottava di Natale e di Pasqua e in alcune solennità e feste, dopo la prima orazione, si canta o si recita l’antifona chiamata “Ad Crucem”, come è indicato nel Proprio.

Finita l’antifona, colui che presiede recita l’orazione ivi riportata.

 

SALMODIA

Segue la Salmodia, costituita sempre da tre parti:

-         Il Cantico dell’Antico Testamento

-         I Salmi Laudativi

-         Il Salmo Diretto

Nelle domeniche e nelle ferie la salmodia si prende dal salterio o dal proprio del tempo, nelle solennità e nelle feste si prende dal proprio o dal comune, nelle memorie dei santi si prende dalla feria occorrente, salvo diversa indicazione.

 

CANTICO DELL’ANTICO TESTAMENTO

Si trova nel Salterio o nel Proprio.

 

Nelle solennità e nelle feste del Signore, nei giorni dell’Ottava del Natale del Signore e dell’Ottava di Pasqua, si dice il Cantico dell’Esodo, con la relativa antifona dal Proprio.

 

                                                              Cantico                      Es 15,1-4a.8-13.17-18

Voglio cantare in onore del Signore: †

      perché ha mirabilmente trionfato, *

      ha gettato in mare cavallo e cavaliere.

 

Mia forza e mio canto è il Signore, *

      egli mi ha salvato.

È  il mio Dio e lo voglio lodare, *

      è il Dio di mio padre e lo voglio esaltare!

 

Dio è prode in guerra, *

      si chiama Signore.

I carri del faraone e il suo esercito *

      li ha gettati in mare.

 

Al soffio della tua ira si accumularono le acque, †

      si alzarono le onde come un argine, *

      si rappresero gli abissi in fondo al mare.

 

Il nemico aveva detto: *

      «Inseguirò, raggiungerò, spartirò il bottino,

           se ne sazierà la mia brama; *

      sfodererò la spada,

           li conquisterà la mia mano!».

 

Soffiasti con il tuo alito: li coprì il mare, *

      sprofondarono come piombo

           in acque profonde.

 

Chi è come te fra gli dei, *

      chi è come te, maestoso in santità, Signore?

Chi è come te tremendo nelle imprese, *

      operatore di prodigi?

 

Stendesti la destra: *

      li inghiottì la terra.

Guidasti con il tuo favore 

           questo popolo che hai riscattato, *

      lo conducesti con forza  alla tua santa dimora.

 

Lo fai entrare  *

      e lo pianti sul monte della tua promessa,

luogo che per tua sede, Signore, hai preparato, *

      santuario che le tue mani, Signore,

           hanno fondato.

 

Il Signore regna  *

      in eterno e per sempre.

 

Gloria.

 

 

Nelle solennità e nelle feste della beata Vergine e dei santi si dice il Cantico della Sapienza, con la relativa antifona dal Proprio o dal Comune.

 

                                                              Cantico                         Sap 10,15-21;11,1-4

La Sapienza liberò un popolo santo

           e una stirpe senza macchia *

      da una nazione di oppressori.

 

Entro nell'anima di un servo del Signore *

      e si oppose con prodigi

           e con segni a terribili re.

 

Diede ai santi la ricompensa delle loro pene, *

      li guidò per una strada meravigliosa,

divenne loro riparo di giorno *

      e luce di stelle nella notte.

 

Fece loro attraversare il Mar Rosso, *

      guidandoli attraverso molte acque;

sommerse invece i loro nemici *

      e li rigettò dal fondo dell'abisso.

 

Per questo i giusti spogliarono gli empi

      e celebrarono, Signore, il tuo nome santo *

      e lodarono concordi

           la tua mano protettrice,

 

perché la sapienza

           aveva aperto la bocca dei muti *

      e aveva sciolto la lingua degli infanti.

 

Essa fece riuscire le loro imprese *

      per mezzo di un santo profeta:

attraversarono un deserto inospitale,

      fissarono le tende

           in terreni impraticabili, *

      resistettero agli avversari,

           respinsero i nemici.

 

Quando ebbero sete,

           ti invocarono *

      e fu data loro acqua

           da una rupe scoscesa,

           rimedio contro la sete

           da una dura roccia.

 

Gloria.

 

SALMI LAUDATIVI

Seguono poi i Salmi Laudativi, che si dicono sempre sotto una sola antifona e con una sola conclusione dossologica.

Nelle domeniche e nelle ferie i salmi laudativi si trovano nel salterio, sotto la propria antifona. Nelle memorie dei santi, se non indicati nel proprio, si usano i salmi laudativi della feria corrente nel salterio, nelle feste e nelle solennità si può scegliere uno dei primi tre salmi qui sotto riportati, a cui però deve sempre seguire il Salmo 116; l’antifona si trova nel proprio o nel comune.

Nelle ferie prenatalizie e nelle ferie della settimana santa si dicono tutti e quattro i salmi laudativi qui indicati, con l’antifona riportata nel proprio.

 

Salmo 148

Lodate il Signore dai cieli, *

lodatelo nell’alto dei cieli.

Lodatelo, voi tutti, suoi angeli, *

lodatelo, voi tutte, sue schiere.

 

Lodatelo, sole e luna, *

lodatelo, voi tutte, fulgide stelle.

Lodatelo, cieli dei cieli, *

voi acque al di sopra dei cieli.

 

Lodino tutti il nome del Signore, *

perché egli disse e furono creati.

Li ha stabiliti per sempre, *

ha posto una legge che non passa.

 

Lodate il Signore dalla terra, *

mostri marini e voi tutti abissi,

fuoco e grandine, neve e nebbia, *

vento di bufera che obbedisce alla sua parola,

 

monti e voi tutte, colline, *

alberi da frutto e tutti voi, cedri,

voi fiere e tutte le bestie, *

rettili e uccelli alati.

 

I re della terra e i popoli tutti, *

i governanti e i giudici della terra,

i giovani e le fanciulle, †

i vecchi insieme ai bambini *

lodino il nome del Signore:

 

perché solo il suo nome è sublime, †

la sua gloria risplende

sulla terra e nei cieli. *

Egli ha sollevato

la potenza del suo popolo.

 

È canto di lode per tutti i suoi fedeli, *

per i figli di Israele,

popolo che egli ama.

 

Salmo 149

Cantate al Signore un canto nuovo; *

la sua lode nell’assemblea dei fedeli.

Gioisca Israele nel suo Creatore, *

esultino nel loro Re i figli di Sion.

 

Lodino il suo nome con danze, *

con timpani e cetre gli cantino inni.

Il Signore ama il suo popolo, *

incorona gli umili di vittoria.

 

Esultino i fedeli nella gloria, *

sorgano lieti dai loro giacigli.

Le lodi di Dio sulla loro bocca *

e la spada a due tagli nelle loro mani,

 

per compiere la vendetta tra i popoli *

e punire le genti;

per stringere in catene i loro capi, *

i loro nobili in ceppi di ferro;

 

per eseguire su di essi *

il giudizio già scritto:

questa è la gloria *

per tutti i suoi fedeli.

 

Salmo 150

Lodate il Signore nel suo santuario, *

lodatelo nel firmamento della sua potenza.

Lodatelo per i suoi prodigi, *

lodatelo per la sua immensa grandezza.

 

Lodatelo con squilli di tromba, *

lodatelo con arpa e cetra;

lodatelo con timpani e danze, *

lodatelo sulle corde e sui flauti.

 

Lodatelo con cembali sonori, †

lodatelo con cembali squillanti; *

ogni vivente

dia lode al Signore.

 

Salmo 116

Lodate il Signore, popoli tutti, *

voi tutte, nazioni, dategli gloria;

 

perché forte è il suo amore per noi *

e la fedeltà del Signore dura in eterno.

 

Gloria.

 

 

SALMO DIRETTO

Si dice poi il Salmo Diretto, che non ha antifona e abitualmente è recitato da tutti senza alternanza dei cori; si trova nel Salterio, nel Proprio o nel Comune.

Nelle domeniche, nelle ferie e nelle memorie dei santi si prende dal Salterio, nelle solennità e nelle feste si prende dal proprio o, se non riportato, dal comune.

 

SECONDA ORAZIONE

Al Salmo Diretto fa seguito la seconda orazione, che si recita senza premettere l’invito Preghiamo, si trova nel Salterio o nel Proprio o nel Comune. Nelle memorie dei santi si prende dal salterio, nelle feste e nelle solennità dal proprio o dal comune.

 

INNO

Dopo la seconda orazione si canta o si recita l’inno, dal Proprio o dal Comune.

 

ACCLAMAZIONI A CRISTO SIGNORE

Seguono poi le acclamazioni a Cristo.

Ciascuna di essere termina con l’antica invocazione Kyrie eleison, la quale è ogni volta ripetuta dall’assemblea, in modo che il Kyrie eleison risuoni dodici volte.

Le acclamazioni si trovano nel Salterio o nel Proprio o nel Comune.

 

PADRE NOSTRO

Segue il Padre nostro, recitato o cantato da tutti:

Padre nostro, che sei nei cieli,

sia santificato il tuo nome,

venga il tuo regno,

sia fatta la tua volontà,

come in cielo così in terra.

Dacci oggi il nostro pane quotidiano,

e rimetti a noi i nostri debiti

come noi li rimettiamo ai nostri debitori,

e non ci indurre in tentazione,

ma liberaci dal male.

 

CONCLUSIONE

La conclusione delle Lodi può essere fatta in due modi:

A) Se la celebrazione è presieduta da un sacerdote o da un diacono, la conclusione si fa col saluto e con la benedizione:

Il Signore sia con voi.

E con il tuo spirito.

Kyrie eleison, Kyrie eleison, Kyrie eleison.

 

Vi benedica Dio onnipotente,

Padre e Figlio e Spirito santo.

Amen.

 

Si possono usare anche le forme di benedizione più solenni come è detto nel Messale.

Se si congeda l’assemblea si aggiunge l’invito:

Andiamo in pace.

Nel nome di Cristo.

 

B) Nella celebrazione individuale o quando non presiede un sacerdote o un diacono si conclude con la formula seguente:

Il Signore ci benedica e ci esaudisca.

Amen.

 

oppure:

La santa Trinità ci salvi e ci benedica.

Amen.

 

 

 

 

 

 

 

ORA MEDIA

 

INTRODUZIONE

O Dio, vieni a salvarmi.

Signore, vieni presto in mio aiuto.

 

Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito santo.

Come era nel principio e ora e sempre

nei secoli dei secoli Amen.

 

Alleluia.

In quaresima, invece di Alleluia, si dice:

Lode a te, Signore, re di eterna gloria.

 

INNO

L’ora media inizia con l’inno corrispondente all’ora del giorno.

 

Verso le nove del mattino si dice l’ora TERZA

-         Nelle domeniche, nelle solennità e nelle feste

 

E’ l’ora terza. Gesù Signore

sale ingiuriato la croce,

ma noi pensosi gli offriamo

l’affetto di un animo orante.

 

Se in te nasce il Figlio di Dio,

la vita conservi incolpevole

e, con voce assidua implorando,

dischiudi il tuo cuore allo Spirito.

 

Quest’ora ha segnato la fine

al lungo torpore del male,

ha debellato la morte,

ha cancellato la colpa.

 

Di qui l’epoca inizia

della salvezza di Cristo,

nelle Chiese dell’universo

la verità s’irradia della fede.

 

Dalla gloria del suo patibolo

Gesù parla alla Vergine:

Ecco tuo figlio, o donna;

Giovanni, ecco tua madre.

 

Al vincolo di giuste nozze,

avvolte in profondo mistero,

era solo affidato in custodia

l’onore della Madre.


Stupendi prodigi dal cielo

confermano l’alto disegno;

la turba malvagia non crede,

chi crede ritrova salvezza.


Credo in un Dio Unigenito,

nato tra noi dalla Vergine,

che ha tolto i peccati del mondo

e siede alla destra del Padre.

 

Gloria si canti all’unico Dio

e a Gesù Cristo Signore,

con lo Spirito santo

negli infiniti secoli.


Amen.

 

-         Nelle ferie e nelle memorie dei santi

 

Tu che invocato ti effondi,

con il Padre e col Figlio unico Dio,

o Spirito, discendi

senza indugio nei cuori.


Gli affetti, i pensieri, la voce

cantino la tua lode;

la tua fiamma divampi

e gli uomini accenda d’amore.

 

Ascoltaci, Padre pietoso,

per Gesù Cristo Signore,

che nello Spirito Santo

vive e governa nei secoli.

 

Amen.

 

 

Verso mezzogiorno si dice l’ora SESTA

 

O Dio glorioso, altissimo sovrano,

che i tempi diversi alternando,

orni di dolce chiarità il mattino

e l’infocato meriggio avvampi,

 

placa la furia delle discordie,

spegni il funesto ardore dell’odio,

dona alle membra sanità e vigore,

agli animi dona la pace.

 

Ascoltaci, Padre pietoso,

per Gesù Cristo Signore,

che nello Spirito Santo

vive e governa nei secoli.


Amen.

 

Verso le tre del pomeriggio si dice l’ora NONA:

 

Perpetuo vigore degli esseri,

che eterno e immutabile stai

e la vicenda regoli del giorno

nell’inesausto gioco della luce,

 

la nostra sera irradia

del tuo vitale splendore;

premia la morte dei giusti

col giorno che non tramonta.

 

Ascoltaci, Padre pietoso,

per Gesù Cristo Signore,

che nello Spirito santo

vive e governa nei secoli.

 

Amen.

 

SALMODIA

All’inno fa seguito la salmodia, con le antifone convenienti.

Per Terza, Sesta e Nona si ha una duplice salmodia: l’ordinaria e la complementare.

Quella ordinaria si trova nel salterio e consta di tre salmi, o parti di essi. Quella complementare si ha prendendo per ciascuna Ora, o come lettura continua o a libera scelta, tre delle trentatré parti indicate qui sotto (cioè i ventidue ottonari del salmo 118 e gli undici salmi ivi indicati).

Chi celebra una sola ora, usa la salmodia ordinaria, chi invece celebra più ore usa per una di esse la salmodia ordinaria mentre per le altre la salmodia complementare.

In alcune solennità, nelle ferie prenatalizie e dell’ottava del Natale, nelle ferie della settimana santa e dell’ottava di Pasqua si usa sempre la salmodia complementare, quando non sono riportati salmi propri. Le antifone sono comunque proprie.

 

SALMODIA COMPLEMENTARE

 

Salmo 118

 

1.   I 1-8 (Alef)

 

Ant. Beato chi è fedele * agli insegnamenti del Signore.

 

Beato l’uomo di integra condotta, *

che cammina nella legge del Signore.

Beato chi è fedele ai suoi insegnamenti *

e lo cerca con tutto il cuore.

 

Non commette ingiustizie, *

cammina per le sue vie.

Tu hai dato i tuoi precetti *

perché siano osservati fedelmente.

 

Siano diritte le mie vie, *

nel custodire i tuoi decreti.

Allora non dovrò arrossire *

se avrò obbedito ai tuoi comandi.

 

Ti loderò con cuore sincero *

quando avrò appreso le tue giuste sentenze.

Voglio osservare i tuoi decreti: *

non abbandonarmi mai.

 

Gloria.

 

Ant. Beato chi è fedele * agli insegnamenti del Signore.

 

2.   II 9-16 (Bet)

 

Ant. Non farmi deviare, Signore, * dalla strada dei tuoi precetti.

 

Come potrà un giovane tenere pura la sua via? *

Custodendo le tue parole.

Con tutto il cuore ti cerco: *

non farmi deviare dai tuoi precetti.

 

Conservo nel cuore le tue parole *

per non offenderti con il peccato.

Benedetto sei tu, Signore; *

mostrami il tuo volere.

 

Con le mie labbra ho enumerato *

tutti i giudizi della tua bocca.

Nel seguire i tuoi ordini è la mia gioia *

più che in ogni altro bene.

 

Voglio meditare i tuoi comandamenti, *

considerare le tue vie.

Nella tua volontà è la mia gioia; *

mai dimenticherò la tua parola.

 

Gloria.

 

Ant. Non farmi deviare, Signore, * dalla strada dei tuoi precetti.

 

3.   III 17-24 (Ghimel)

 

Ant. Custodirò la tua parola, Signore, * e avrò la vita.

 

Sii buono con il tuo servo e avrò vita, *

custodirò la tua parola.

Aprimi gli occhi *

perché io veda le meraviglie della tua legge.

 

Io sono straniero sulla terra, *

non nascondermi i tuoi comandi.

Io mi consumo nel desiderio dei tuoi precetti *

in ogni tempo.

 

Tu minacci gli orgogliosi; *

maledetto chi devìa dai tuoi decreti.

Allontana da me vergogna e disprezzo, *

perché ho osservato le tue leggi.

 

Siedono i potenti, mi calunniano, *

ma il tuo servo medita i tuoi decreti.

Anche i tuoi ordini sono la mia gioia, *

miei consiglieri i tuoi precetti.

 

Gloria.

 

Ant. Custodirò la tua parola, Signore, * e avrò la vita.

 

4.   IV 25-32 (Dalet)

 

Ant. Dammi vita, Signore, secondo la tua parola.

 

Io sono prostrato nella polvere; *

dammi vita secondo la tua parola.

Ti ho manifestato le mie vie e mi hai risposto; *

insegnami i tuoi voleri.

 

Fammi conoscere la via dei tuoi precetti *

e mediterò i tuoi prodigi.

Io piango nella tristezza; *

sollevami secondo la tua promessa.

 

Tieni lontana da me la via della menzogna, *

fammi dono della tua legge.

Ho scelto la via della giustizia, *

mi sono proposto i tuoi giudizi.

 

Ho aderito ai tuoi insegnamenti, Signore, *

che io non resti confuso.

Corro per la via dei tuoi comandamenti, *

perché hai dilatato il mio cuore.

 

Gloria.

 

Ant. Dammi vita, Signore, secondo la tua parola.

 

5.   V 33-40 (He)

 

Ant. Fammi vivere sulla tua via, Signore.

 

Indicami, Signore, la via dei tuoi decreti *

e la seguirò sino alla fine.

Dammi intelligenza,

perché io osservi la tua legge *

e la custodisca con tutto il cuore.

 

Dirigimi sul sentiero dei tuoi comandi, *

perché in esso è la mia gioia.

Piega il mio cuore verso i tuoi insegnamenti *

e non verso la sete del guadagno.

 

Distogli i miei occhi dalle cose vane, *

fammi vivere sulla tua via.

Con il tuo servo sii fedele alla parola *

che hai data, perché ti si tema.

 

Allontana l’insulto che mi sgomenta, *

poiché i tuoi giudizi sono buoni.

Ecco, desidero i tuoi comandamenti; *

per la tua giustizia fammi vivere.

 

Gloria.

 

Ant. Fammi vivere sulla tua via, Signore.

 

6.   VI 41-48 (Vau)

 

Ant. Venga a me, Signore, la tua grazia.

 

Venga a me, Signore, la tua grazia, *

la tua salvezza secondo la tua promessa;

a chi mi insulta darò una risposta, *

perché ho fiducia nella tua parola.

 

Non togliere mai dalla mia bocca la parola vera, *

perché confido nei tuoi giudizi.

Custodirò la tua legge per sempre, *

nei secoli, in eterno.

 

Sarò sicuro nel mio cammino, *

perché ho ricercato i tuoi voleri.

Davanti ai re parlerò della tua alleanza *

senza temere la vergogna.

 

Gioirò per i tuoi comandi *

che ho amati.

Alzerò le mani ai tuoi precetti che amo, *

mediterò le tue leggi.

 

Gloria.

 

Ant. Venga a me, Signore, la tua grazia.

 

7.   VII 49-56 (Zain)

 

Ant. Ricorda la promessa fatta al tuo servo.

 

Ricorda la promessa fatta al tuo servo, *

con la quale mi hai dato speranza.

Questo mi consola nella miseria: *

la tua parola mi fa vivere.

 

I superbi mi insultano aspramente, *

ma non devìo dalla tua legge.

Ricordo i tuoi giudizi di un tempo, Signore, *

e ne sono consolato.

 

M’ha preso lo sdegno contro gli empi *

che abbandonano la tua legge.

Sono canti per me i tuoi precetti, *

nella terra del mio pellegrinaggio.

 

Ricordo il tuo nome lungo la notte *

e osservo la tua legge, Signore.

Tutto questo mi accade *

perché ho custodito i tuoi precetti.

 

Gloria.

 

Ant. Ricorda la promessa fatta al tuo servo.

 

8.   VIII 57-64 (Het)

 

Ant. Del tuo amore, Signore, è piena la terra.

 

La mia sorte, ho detto, Signore, *

è custodire le tue parole.

Con tutto il cuore ti ho supplicato, *

fammi grazia secondo la tua promessa.

 

Ho scrutato le mie vie, *

ho rivolto i miei passi

verso i tuoi comandamenti.

Sono pronto e non voglio tardare *

a custodire i tuoi decreti.

 

I lacci degli empi mi hanno avvinto, *

ma non ho dimenticato la tua legge.

Nel cuore della notte

mi alzo a renderti lode *

per i tuoi giusti decreti.

 

Sono amico di coloro che ti sono fedeli *

e osservano i tuoi precetti.

Del tuo amore, Signore, è piena la terra; *

insegnami il tuo volere.

 

Gloria.

 

Ant. Del tuo amore, Signore, è piena la terra.

 

9.   IX 65-72 (Tet)

 

Ant. Insegnami, Signore, il senno e la saggezza.

 

Hai fatto il bene al tuo servo, Signore, *

secondo la tua parola.

Insegnami il senno e la saggezza, *

perché ho fiducia nei tuoi comandamenti.

 

Prima di essere umiliato andavo errando, *

ma ora osservo la tua parola.

Tu sei buono e fai il bene, *

insegnami i tuoi decreti.

 

Mi hanno calunniato gli insolenti, *

ma io con tutto il cuore osservo i tuoi precetti.

Torpido come il grasso è il loro cuore, *

ma io mi diletto della tua legge.

 

Bene per me se sono stato umiliato, *

perché impari ad obbedirti.

La legge della tua bocca mi è preziosa *

più di mille pezzi d’oro e d’argento.

 

Gloria.

 

Ant. Insegnami, Signore, il senno e la saggezza.

 

10.   X 73-80 (Iod)

 

Ant. Venga su di me la tua misericordia, Signore.

 

Le tue mani mi hanno fatto e plasmato; *

fammi capire e imparerò i tuoi comandi.

I tuoi fedeli al vedermi avranno gioia, *

perché ho sperato nella tua parola.

 

Signore, so che giusti sono i tuoi giudizi *

e con ragione mi hai umiliato.

Mi consoli la tua grazia, *

secondo la tua promessa al tuo servo.

 

Venga su di me la tua misericordia

e avrò la vita, *

poiché la tua legge è la mia gioia.

Siano confusi i superbi

che a torto mi opprimono; *

io mediterò la tua legge.

 

Si volgano a me i tuoi fedeli *

e quelli che conoscono i tuoi insegnamenti.

Sia il mio cuore integro nei tuoi precetti, *

perché non resti confuso.

 

Gloria.

 

Ant. Venga su di me la tua misericordia, Signore.

 

11.   XI 81-88 (Caf)

 

Ant. Sono a torto perseguitato: * vieni in mio aiuto, Signore.

 

Mi consumo nell’attesa della tua salvezza, *

spero nella tua parola.

Si consumano i miei occhi

dietro la tua promessa, *

mentre dico: «Quando mi darai conforto?».

 

Io sono come un otre esposto al fumo, *

ma non dimentico i tuoi insegnamenti.

Quanti saranno i giorni del tuo servo? *

Quando farai giustizia dei miei persecutori?

 

Mi hanno scavato fosse gli insolenti *

che non seguono la tua legge.

Verità sono tutti i tuoi comandi; *

a torto mi perseguitano: vieni in mio aiuto.

 

Per poco non mi hanno bandito dalla terra, *

ma io non ho abbandonato i tuoi precetti.

Secondo il tuo amore fammi vivere *

e osserverò le parole della tua bocca.

 

Gloria.

 

Ant. Sono a torto perseguitato: * vieni in mio aiuto, Signore.

 

12.   XII 89-96 (Lamed)

 

Ant. Io sono tuo: salvami, Signore.

 

La tua parola, Signore, *

è stabile come il cielo.

La tua fedeltà dura per ogni generazione; *

hai fondato la terra ed essa è salda.

 

Per tuo decreto tutto sussiste fino ad oggi, *

perché ogni cosa è al tuo servizio.

Se la tua legge non fosse la mia gioia, *

sarei perito nella mia miseria.

 

Mai dimenticherò i tuoi precetti: *

per essi mi fai vivere.

Io sono tuo: salvami, *

perché ho cercato il tuo volere.

 

Gli empi mi insidiano per rovinarmi, *

ma io medito i tuoi insegnamenti.

Di ogni cosa perfetta ho visto il limite, *

ma la tua legge non ha confini.

 

Gloria.

 

Ant. Io sono tuo: salvami, Signore.

 

13.   XIII 97-104 (Mem)

 

Ant. Tieni lontano i miei passi, Signore, * da ogni via di male.

 

Quanto amo la tua legge, Signore; *

tutto il giorno la vado meditando.

Il tuo precetto mi fa più saggio

dei miei nemici, *

perché sempre mi accompagna.

 

Sono più saggio di tutti i miei maestri, *

perché medito i tuoi insegnamenti.

Ho più senno degli anziani, *

perché osservo i tuoi precetti.

 

Tengo lontano i miei passi da ogni via di male, *

per custodire la tua parola.

Non mi allontano dai tuoi giudizi, *

perché sei tu ad istruirmi.

 

Quanto sono dolci al mio palato le tue parole: *

più del miele per la mia bocca.

Dai tuoi decreti ricevo intelligenza, *

per questo odio ogni via di menzogna.

 

Gloria.

 

Ant. Tieni lontano i miei passi, Signore, * da ogni via di male.

 

14.   XIV 105-112 (Nun)

 

Ant. Lampada per i miei passi * è la tua parola.

 

Lampada per i miei passi è la tua parola, *

luce sul mio cammino.

Ho giurato, e lo confermo, *

di custodire i tuoi precetti di giustizia.

 

Sono stanco di soffrire, Signore, *

dammi vita secondo la tua parola.

Signore, gradisci le offerte delle mie labbra, *

insegnami i tuoi giudizi.

 

La mia vita è sempre in pericolo, *

ma non dimentico la tua legge.

Gli empi mi hanno teso i loro lacci, *

ma non ho deviato dai tuoi precetti.

 

Mia eredità per sempre sono i tuoi insegnamenti, *

sono essi la gioia del mio cuore.

Ho piegato il mio cuore ai tuoi comandamenti, *

in essi è la mia ricompensa per sempre.

 

Gloria.

 

Ant. Lampada per i miei passi * è la tua parola.

 

15.   XV 113-120 (Samech)

 

Ant. Sii tu il mio aiuto, Signore, e sarò salvo.

 

Detesto gli animi incostanti, *

io amo la tua legge.

Tu sei mio rifugio e mio scudo, *

spero nella tua parola.

 

Allontanatevi da me o malvagi, *

osserverò i precetti del mio Dio.

Sostienimi secondo la tua parola

e avrò la vita, *

non deludermi nella mia speranza.

 

Sii tu il mio aiuto e sarò salvo, *

gioirò sempre nei tuoi precetti.

Tu disprezzi chi abbandona i tuoi decreti, *

perché la sua astuzia è fallace.

 

Consideri scorie tutti gli empi della terra, *

perciò amo i tuoi insegnamenti.

Tu fai fremere di spavento la mia carne, *

io temo i tuoi giudizi.

 

Gloria.

 

Ant. Sii tu il mio aiuto, Signore, e sarò salvo.

 

16.   XVI 121-128 (Ain)

 

Ant. Io sono il tuo servo, Signore: * fammi comprendere.

 

Ho agito secondo diritto e giustizia; *

non abbandonarmi ai miei oppressori.

Assicura il bene al tuo servo; *

non mi opprimano i superbi.

 

I miei occhi si consumano nell’attesa

della tua salvezza *

e della tua parola di giustizia.

Agisci con il tuo servo secondo il tuo amore *

e insegnami i tuoi comandamenti.

 

Io sono tuo servo, fammi comprendere *

e conoscerò i tuoi insegnamenti.

È tempo che tu agisca, Signore; *

hanno violato la tua legge.

 

Perciò amo i tuoi comandamenti *

più dell’oro, più dell’oro fino.

Per questo tengo cari i tuoi precetti *

e odio ogni via di menzogna.

 

Gloria.

 

Ant. Io sono il tuo servo, Signore: * fammi comprendere.

 

17.   XVII 129-136 (Pe)

 

Ant. Signore, volgiti a me e abbi misericordia.

 

Meravigliosa è la tua alleanza, *

per questo le sono fedele.

La tua parola nel rivelarsi illumina, *

dona saggezza ai semplici.

 

Apro anelante la bocca, *

perché desidero i tuoi comandamenti.

Volgiti a me e abbi misericordia, *

tu che sei giusto per chi ama il tuo nome.

 

Rendi saldi i miei passi secondo la tua parola *

e su di me non prevalga il male.

Salvami dall’oppressione dell’uomo *

e obbedirò ai tuoi precetti.

 

Fà risplendere il volto sul tuo servo *

e insegnami i tuoi comandamenti.

Fiumi di lacrime mi scendono dagli occhi, *

perché non osservano la tua legge.

 

Gloria.

 

Ant. Signore, volgiti a me e abbi misericordia.

 

18.   XVIII 137-144 (Sade)

 

Ant. Fammi comprendere, Signore, e avrò la vita.

 

Tu sei giusto, Signore, *

e retto nei tuoi giudizi.

Con giustizia hai ordinato le tue leggi *

e con fedeltà grande.

 

Mi divora lo zelo della tua casa, *

perché i miei nemici

dimenticano le tue parole.

Purissima è la tua parola, *

il tuo servo la predilige.

 

Io sono piccolo e disprezzato, *

ma non trascuro i tuoi precetti.

La tua giustizia è giustizia eterna *

e verità è la tua legge.

 

Angoscia e affanno mi hanno colto, *

ma i tuoi comandi sono la mia gioia.

Giusti sono i tuoi insegnamenti per sempre, *

fammi comprendere e avrò la vita.

 

Gloria.

 

Ant. Fammi comprendere, Signore, e avrò la vita.

 

19.   XIX 145-152 (Cof)

 

Ant. Io ti chiamo: salvami, Signore.

 

T’invoco con tutto il cuore, Signore,

rispondimi; *

custodirò i tuoi precetti.

Io ti chiamo, salvami, *

e seguirò i tuoi insegnamenti.

 

Precedo l’aurora e grido aiuto, *

spero sulla tua parola.

I miei occhi prevengono le veglie della notte *

per meditare sulle tue promesse.

 

Ascolta la mia voce, secondo la tua grazia; *

Signore, fammi vivere secondo il tuo giudizio.

A tradimento mi assediano i miei persecutori, *

sono lontani dalla tua legge.

 

Ma tu, Signore, sei vicino, *

tutti i tuoi precetti sono veri.

Da tempo conosco le tue testimonianze *

che hai stabilite per sempre.

 

Gloria.

 

Ant. Io ti chiamo: salvami, Signore.

 

20.   XX 153-160 (Res)

 

Ant. La verità è principio della tua parola.

 

Vedi la mia miseria, salvami, *

perché non ho dimenticato la tua legge.

Difendi la mia causa, riscattami, *

secondo la tua parola fammi vivere.

 

Lontano dagli empi è la salvezza, *

perché non cercano il tuo volere.

Le tue misericordie sono grandi, Signore, *

secondo i tuoi giudizi fammi vivere.

 

Sono molti i persecutori che mi assalgono, *

ma io non abbandono le tue leggi.

Ho visto i ribelli e ne ho provato ribrezzo, *

perché non custodiscono la tua parola.

 

Vedi che io amo i tuoi precetti, *

Signore, secondo la tua grazia dammi vita.

La verità è principio della tua parola, *

resta per sempre ogni sentenza

della tua giustizia.

 

Gloria.

 

Ant. La verità è principio della tua parola.

 

21.   XXI 161-168 (Sin)

 

Ant. Grande pace * a chi ama la tua legge, Signore.

 

I potenti mi perseguitano senza motivo, *

ma il mio cuore teme le tue parole.

Io gioisco per la tua promessa, *

come uno che trova grande tesoro.

 

Odio il falso e lo detesto, *

amo la tua legge.

Sette volte al giorno io ti lodo *

per le sentenze della tua giustizia.

 

Grande pace per chi ama la tua legge, *

nel suo cammino non trova inciampo.

Aspetto da te la salvezza, Signore, *

e obbedisco ai tuoi comandi.

 

Io custodisco i tuoi insegnamenti *

e li amo sopra ogni cosa.

Osservo i tuoi decreti e i tuoi insegnamenti: *

davanti a te sono tutte le mie vie.

 

Gloria.

 

Ant. Grande pace * a chi ama la tua legge, Signore.

 

22.   XXII 169-176 (Tau)

 

Ant. La tua mano, Signore, ci venga in aiuto.

 

Giunga il mio grido fino a te, Signore, *

fammi comprendere secondo la tua parola.

Venga al tuo volto la mia supplica, *

salvami secondo la tua promessa.

 

Scaturisca dalle mie labbra la tua lode, *

poiché mi insegni i tuoi voleri.

La mia lingua canti le tue parole, *

perché sono giusti tutti i tuoi comandamenti.

 

Mi venga in aiuto la tua mano, *

poiché ho scelto i tuoi precetti.

Desidero la tua salvezza, Signore, *

e la tua legge è tutta la mia gioia.

 

Possa io vivere e darti lode, *

mi aiutino i tuoi giudizi.

Come pecora smarrita vado errando; †

cerca il tuo servo, *

perché non ho dimenticato

i tuoi comandamenti.

 

Gloria.

 

Ant. La tua mano, Signore, ci venga in aiuto.

 

23.

Salmo 18B

 

Ant. I comandi del Signore sono più preziosi * dell’oro e delle gemme.

 

La legge del Signore è perfetta, *

rinfranca l’anima;

la testimonianza del Signore è verace, *

rende saggio il semplice.

 

Gli ordini del Signore sono giusti, *

fanno gioire il cuore;

i comandi del Signore sono limpidi, *

danno luce agli occhi.

 

Il timore del Signore è puro, dura sempre; *

i giudizi del Signore

sono tutti fedeli e giusti,

più preziosi dell’oro, di molto oro fino, *

più dolci del miele e di un favo stillante.

 

Anche il tuo servo in essi è istruito, *

per chi li osserva è grande il profitto.

Le inavvertenze chi le discerne? *

Assolvimi dalle colpe che non vedo.

 

Anche dall’orgoglio salva il tuo servo *

perché su di me non abbia potere;

allora sarò irreprensibile, *

sarò puro dal grande peccato.

 

Ti siano gradite *

le parole della mia bocca,

davanti a te i pensieri del mio cuore. *

Signore, mia rupe e mio redentore.

 

Gloria.

 

Ant. I comandi del Signore sono più preziosi * dell’oro e delle gemme.

 

24.

Salmo 111

 

Ant. Buono, misericordioso e giusto * è il Signore.

 

Beato l’uomo che teme il Signore *

e trova grande gioia nei suoi comandamenti.

Potente sulla terra sarà la sua stirpe, *

la discendenza dei giusti sarà benedetta.

 

Onore e ricchezza nella sua casa, *

la sua giustizia rimane per sempre.

Spunta nelle tenebre come luce per i giusti, *

buono, misericordioso e giusto.

 

Felice l’uomo pietoso che dà in prestito, *

amministra i suoi beni con giustizia.

Egli non vacillerà in eterno: *

Il giusto sarà sempre ricordato.

 

Non temerà annunzio di sventura, *

saldo è il suo cuore, confida nel Signore.

Sicuro è il suo cuore, non teme, *

finchè trionferà dei suoi nemici.

 

Egli dona largamente ai poveri, †

la sua giustizia rimane per sempre, *

la sua potenza s’innalza nella gloria.

 

L’empio vede e si adira, †

digrigna i denti e si consuma. *

Ma il desiderio degli empi fallisce.

 

Gloria.

 

Ant. Buono, misericordioso e giusto * è il Signore.

 

25.

Salmo 119

 

Ant. Me infelice, che sono in esilio * e abito tra gente straniera.

 

Nella mia angoscia ho gridato al Signore *

ed egli mi ha risposto.

Signore, libera la mia vita

dalle labbra di menzogna, *

dalla lingua ingannatrice.

 

Che ti posso dare, come ripagarti, *

lingua ingannatrice?

Frecce acute di un prode, *

con carboni di ginepro.

 

Me infelice: abito straniero in Mosoch, *

dimoro fra le tende di Kedar!

Troppo io ho dimorato *

con chi detesta la pace.

 

Io sono per la pace, *

ma quando ne parlo, essi vogliono la guerra.

 

Gloria.

 

Ant. Me infelice, che sono in esilio * e abito tra gente straniera.

 

26.

Salmo 120

 

Ant. Il mio sguardo è rivolto al Signore, * che ha fatto cielo e terra.

 

Alzo gli occhi verso i monti: *

da dove mi verrà l’aiuto?

Il mio aiuto viene dal Signore, *

che ha fatto cielo e terra.

 

Non lascerà vacillare il tuo piede, *

non si addormenterà il tuo custode.

Non si addormenta, non prende sonno, *

il custode d’Israele.

 

Il Signore è il tuo custode, †

il Signore è come ombra che ti copre, *

e sta alla tua destra.

 

Di giorno non ti colpirà il sole, *

nè la luna di notte.

Il Signore ti proteggerà da ogni male, *

egli proteggerà la tua vita.

 

Il Signore veglierà su di te,

quando esci e quando entri, *

da ora e per sempre.

 

Gloria.

 

Ant. Il mio sguardo è rivolto al Signore, * che ha fatto cielo e terra.

 

27.

Salmo 121

 

Ant. Stiano fermi i nostri piedi * alle tue porte, Gerusalemme.

 

Quale gioia, quando mi dissero: *

«Andremo alla casa del Signore».

E ora i nostri piedi si fermano *

alle tue porte, Gerusalemme!

 

Gerusalemme è costruita *

come città salda e compatta.

 

Là salgono insieme le tribù,

le tribù del Signore, †

secondo la legge di Israele, *

per lodare il nome del Signore.

 

Là sono posti i seggi del giudizio, *

i seggi della casa di Davide.

 

Domandate pace per Gerusalemme: *

sia pace a coloro che ti amano,

sia pace sulle tue mura, *

sicurezza nei tuoi baluardi.

 

Per i miei fratelli e i miei amici *

io dirò: «Su di te sia pace!».

Per la casa del Signore nostro Dio, *

chiederò per te il bene.

 

Gloria.

 

Ant. Stiano fermi i nostri piedi * alle tue porte, Gerusalemme.

 

28.

Salmo 122

 

Ant. Come gli occhi della schiava alla mano della padrona, * così sono rivolti gli occhi nostri al Signore.

 

A te levo i miei occhi, *

a te che abiti nei cieli.

 

Ecco, come gli occhi dei servi

alla mano dei loro padroni; *

come gli occhi della schiava,

alla mano della sua padrona,

 

così i nostri occhi sono rivolti

al Signore nostro Dio, *

finchè abbia pietà di noi.

 

Pietà di noi, Signore, pietà di noi, *

già troppo ci hanno colmato di scherni,

noi siamo troppo sazi

degli scherni dei gaudenti, *

del disprezzo dei superbi.

 

Gloria.

 

Ant. Come gli occhi della schiava alla mano della padrona, * così sono rivolti gli occhi nostri al Signore.

 

29.

Salmo 123

 

Ant. Sia benedetto il Signore che ci ha liberati * dal laccio dei cacciatori.

 

Se il Signore non fosse stato con noi,

- lo dica Israele - †

se il Signore non fosse stato con noi, *

quando uomini ci assalirono,

 

ci avrebbero inghiottiti vivi, *

nel furore della loro ira.

 

Le acque ci avrebbero travolti; †

un torrente ci avrebbe sommersi, *

ci avrebbero travolti acque impetuose.

 

Sia benedetto il Signore, *

che non ci ha lasciati,

in preda ai loro denti.

 

Noi siamo stati liberati come un uccello *

dal laccio dei cacciatori:

il laccio si è spezzato *

e noi siamo scampati.

 

Il nostro aiuto è nel nome del Signore *

che ha fatto cielo e terra.

 

Gloria.

 

Ant. Sia benedetto il Signore che ci ha liberati * dal laccio dei cacciatori.

 

30.

Salmo 124

 

Ant. Chi confida nel Signore * è come il monte Sion.

 

Chi confida nel Signore è come il monte Sion: *

non vacilla, è stabile per sempre.

 

I monti cingono Gerusalemme: †

il Signore è intorno al suo popolo *

ora e sempre.

 

Egli non lascerà pesare lo scettro degli empi *

sul possesso dei giusti,

perché i giusti non stendano le mani *

a compiere il male.

 

La tua bontà, Signore, sia con i buoni *

e con i retti di cuore.

 

Quelli che vanno per sentieri tortuosi †

il Signore li accomuni alla sorte dei malvagi. *

Pace su Israele!

 

Gloria.

 

Ant. Chi confida nel Signore * è come il monte Sion.

 

31.

Salmo 125

 

Ant. Torneremo con giubilo, * portando i nostri covoni.

 

Quando il Signore ricondusse

i prigionieri di Sion, *

ci sembrava di sognare.

Allora la nostra bocca si aprì al sorriso, *

la nostra lingua si sciolse in canti di gioia.

 

Allora si diceva tra i popoli: *

«Il Signore ha fatto grandi cose per loro».

Grandi cose ha fatto il Signore per noi, *

ci ha colmati di gioia.

 

Riconduci, Signore, i nostri prigionieri, *

come i torrenti del Negheb.

Chi semina nelle lacrime *

mieterà con giubilo.

 

Nell’andare, se ne va e piange, *

portando la semente da gettare,

ma nel tornare, viene con giubilo, *

portando i suoi covoni.

 

Gloria.

 

Ant. Torneremo con giubilo, * portando i nostri covoni.

 

32.

Salmo 126

 

Ant. Dono benedetto del Signore * è il frutto del grembo.

 

Se il Signore non costruisce la casa, *

invano vi faticano i costruttori.

Se la città non è custodita dal Signore, *

invano veglia il custode.

 

Invano vi alzate di buon mattino, †

tardi andate a riposare

e mangiate pane di sudore: *

il Signore ne darà ai suoi amici nel sonno.

 

Ecco, dono del Signore sono i figli, *

è sua grazia il frutto del grembo.

Come frecce in mano a un eroe *

sono i figli della giovinezza.

 

Beato l’uomo *

che piena ne ha la faretra:

non resterà confuso quando verrà alla porta *

a trattare con i propri nemici.

 

Gloria.

 

Ant. Dono benedetto del Signore * è il frutto del grembo.

33.

Salmo 127

 

Ant. I tuoi figli come virgulti di ulivo * intorno alla tua mensa.

 

Beato l’uomo che teme il Signore *

e cammina nelle sue vie.

Vivrai del lavoro delle tue mani, *

sarai felice e godrai d’ogni bene.

 

La tua sposa come vite feconda *

nell’intimità della tua casa;

i tuoi figli come virgulti d’ulivo *

intorno alla tua mensa.

 

Così sarà benedetto

l’uomo che teme il Signore. *

Ti benedica il Signore da Sion!

Possa tu vedere la prosperità di Gerusalemme *

per tutti i giorni della tua vita.

 

Possa tu vedere i figli dei tuoi figli. *

Pace su Israele!

 

Gloria.

 

Ant. I tuoi figli come virgulti di ulivo * intorno alla tua mensa.

 

LETTURA BREVE E RESPONSORIO

Segue la lettura breve, dal Salterio o dal Proprio o dal Comune.

La lettura breve può essere seguita da una pausa di silenzio, quindi si dice il responsorio indicato subito dopo la lettura stessa.

Nelle domeniche, nelle ferie e nelle memorie dei santi la lettura breve e il responsorio si prendono dal salterio o dal proprio del tempo, nelle feste e nelle solennità si prendono dal proprio o dal comune.

 

ORAZIONE

Poi si recita l’orazione associata alla lettura breve, dal Salterio, o dal Proprio o dal Comune

 

CONCLUSIONE

L’ora si conclude con l’acclamazione:

Benediciamo il Signore.

Rendiamo grazie a Dio.

 

 

 

 

 

 

 

 

VESPRI

 

INTRODUZIONE

Nella celebrazione pubblica o comune presieduta dal sacerdote o dal diacono, il celebrante rivolge all’assemblea il saluto:

Il Signore sia con voi.

E con il tuo Spirito.

 

Negli altri casi l’Ora inizia così:

Signore, ascolta la nostra preghiera.

E il nostro grido giunga fino a te.

 

RITO DELLA LUCE

Si dice poi, a modo di responsorio, anche nella recita privata, il lucernario, che, nella celebrazione pubblica, è opportuno sia accompagnato dal Rito della Luce e dell’incenso.

Le domeniche e le ferie il rito della luce si prende dal salterio o dal proprio del tempo, nelle feste e nelle solennità si prende dal proprio o dal comune, nelle memorie dei santi, se non è indicato nel proprio, si può prendere dalla feria occorrente nel salterio o dal comune.

 

INNO

Quindi si dice l’inno adatto secondo il tempo liturgico o dal salterio. Nelle feste e nelle solennità l’inno è proprio o dal comune, nelle memorie dei santi, se non è indicato un inno proprio, si può usare l’inno della feria occorrente o del comune.

 

RESPONSORIO

Quando è previsto, si canta o si recita il responsorio “in coro”.

 

LETTURE E NOTIZIA DEL SANTO

Nei Primi Vespri dei santi, anche se si fa solo la memoria, si legge, prima della salmodia, una breve notizia sulla vita e le opere del santo; nella celebrazione pubblica essa è seguita, se è il caso, dall’omelia.

Negli altri Vespri è possibile inserire, dopo l’inno e prima della salmodia, la celebrazione della Parola di Dio, con una o più letture tratte dalla sacra Scrittura, seguite eventualmente dall’omelia.

I Primi Vespri delle solennità del Natale del Signore, dell’Epifania del Signore e della Domenica di Pentecoste hanno quattro letture veterotestamentarie, ciascuna con i relativi salmelli e orazioni, che, data la particolare importanza e solennità della celebrazione, è lodevole leggere anche nella celebrazione individuale.

 

SALMODIA

Segue la salmodia, che può avere due forme:

A) Nell’ufficiatura delle domeniche, delle memorie e delle ferie è formata da due salmi, ciascuno con la sua antifona.

B) Nell’ufficiatura delle solennità e delle feste è formata da un salmo seguito immediatamente dal salmo 113 e dal salmo 116, sotto una sola antifona e una sola conclusione dossologica.

Nelle domeniche, nelle ferie e nelle memorie dei santi la salmodia si prende dal salterio, nelle feste e nelle solennità si prende dal proprio o, se non indicata, dal comune.

 

PRIMA ORAZIONE

Dopo la salmodia, si recita, senza premettere l’invito Preghiamo, la prima orazione.

Questa orazione, se non è prevista nel Proprio del Tempo, viene presa dal Salterio; nelle solennità, nelle feste, nelle memorie viene presa dal Proprio o dal Salterio.

 

CANTICO DELLA BEATA VERGINE

Si esegue poi, con l’antifona, il Cantico evangelico della beata vergine Maria; l’antifona, se non è prevista nel Proprio del Tempo, viene presa dal Salterio; nelle solennità, nelle feste e nelle memorie dei Santi viene presa dal Proprio o dal Comune o dal Salterio.

 

                                                              Cantico                                      Lc 1,46-55

L'anima mia magnifica il Signore *

      e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore,

 

perché ha guardato l'umiltà della sua serva. *

      D'ora in poi tutte le generazioni

           mi chiameranno beata.

 

Grandi cose ha fatto in me l'Onnipotente *

      e Santo è il suo nome:

 

di generazione in generazione la sua misericordia *

      si stende su quelli che lo temono.

 

Ha spiegato la potenza del suo braccio, *

      ha disperso i superbi nei pensieri del loro cuore;

 

ha rovesciato i potenti dai troni, *

      ha innalzato gli umili;

 

ha ricolmato di beni gli affamati, *

      ha rimandato i ricchi a mani vuote.

 

Ha soccorso Israele, suo servo, *

      ricordandosi della sua misericordia,

 

come aveva promesso ai nostri padri, *

      ad Abramo e alla sua discendenza, per sempre.

 

Gloria.

 

Si ripete:

L’anima mia *

      magnifica il Signore.

 

Ripetuta l’antifona si dice:

Kyrie eleison, Kyrie eleison, Kyrie eleison.

 

SECONDA ORAZIONE

Quindi si dice, sempre senza l’invito Preghiamo, la seconda orazione. Questa orazione, se non è prevista nel Proprio del Tempo, viene presa dal Salterio; nelle solennità, nelle feste, nelle memorie dei Santi viene presa dal Proprio o dal Comune.

 

COMMEMORAZIONE DEL BATTESIMO O LODE DEI SANTI

Dopo il Cantico evangelico e la sua orazione, si celebra o la commemorazione del battesimo o la lode dei santi, secondo l’indole dell’ufficiatura.

La commemorazione del battesimo consiste nella recita di un canto del Nuovo Testamento con la sua antifona, o in un responsorio battesimale.

Un’orazione battesimale accompagna sia il cantico sia il responsorio.

 

Nelle solennità e nelle feste dei santi, invece della commemorazione del battesimo, si tributa onore al santo con la sallenda, seguita dal Gloria e ripetuta, e infine conclusa dall’orazione.

 

INTERCESSIONI

Dopo la commemorazione del battesimo o la lode del santo, si recitano le intercessioni, o dal Salterio o dal Proprio o dal Comune.

 

PADRE NOSTRO

Segue il Padre nostro, recitato o cantato da tutti:

Padre nostro, che sei nei cieli,

sia santificato il tuo nome,

venga il tuo regno,

sia fatta la tua volontà,

come in cielo così in terra.

Dacci oggi il nostro pane quotidiano,

e rimetti a noi i nostri debiti

come noi li rimettiamo ai nostri debitori,

e non ci indurre in tentazione,

ma liberaci dal male.

 

CONCLUSIONE

La conclusione delle Lodi può essere fatta in due modi:

A) Se la celebrazione è presieduta da un sacerdote o da un diacono, la conclusione si fa col saluto e con la benedizione:

Il Signore sia con voi.

E con il tuo spirito.

Kyrie eleison, Kyrie eleison, Kyrie eleison.

 

Vi benedica Dio onnipotente,

Padre e Figlio e Spirito santo.

Amen.

 

Si possono usare anche le forme di benedizione più solenni come è detto nel Messale.

Se si congeda l’assemblea si aggiunge l’invito:

Andiamo in pace.

Nel nome di Cristo.

 

B) Nella celebrazione individuale o quando non presiede un sacerdote o un diacono si conclude con la formula seguente:

Il Signore ci benedica e ci esaudisca.

Amen.

 

oppure:

La santa Trinità ci salvi e ci benedica.

Amen.

 

 

 

 

COMPIETA

 

INTRODUZIONE

Convertici, Dio, nostra salvezza.

E placa il tuo sdegno verso di noi.

 

O Dio, vieni a salvarmi.

Signore, vieni presto in mio aiuto.

 

Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito santo.

Come era nel principio e ora e sempre

nei secoli dei secoli Amen.

 

Alleluia.

In quaresima, invece di Alleluia, si dice:

Lode a te, Signore, re di eterna gloria.

 

INNO

Subito dopo l’introduzione, si recita l’inno adatto, secondo il giorno della settimana.

 

SALMODIA

All’inno, segue la salmodia, che è costituita da uno o due salmi, ciascuno con la propria antifona.

 

LETTURA BREVE E RESPONSORIO

Dopo la salmodia, si legge una breve lettura tratta dalla Sacra Scrittura, che può essere seguita da una pausa di silenzio, quindi si dice il responsorio ivi riportato.

 

CANTICO DI SIMEONE

Segue poi il Cantico di Simeone, recitato con la propria antifona secondo il giorno della settimana.

 

                                                              Cantico                                      Lc 2,29-32

Ora lascia, o Signore, che il tuo servo *

      vada in pace secondo la tua parola;

 

perché i miei occhi han visto la tua salvezza, *

      preparata da te davanti a tutti i popoli,

 

luce per illuminare le genti *

      e gloria del tuo popolo Israele

 

Gloria.

 

ORAZIONE

Quindi, ripetuta l’antifona del Cantico di Simeone, si recita l’orazione conclusiva, senza l’invito Preghiamo.

 

ANTIFONA ALLA B.V. MARIA

Dopo l’orazione conclusiva, si recita o si canta l’antifona alla B.V. Maria, scelta fra le seguenti secondo il periodo dell’anno liturgico:

 

Dall’8 settembre alla Natività del Signore esclusa:

Ave, regina dei cieli,

ave, Signora degli angeli;

porta e radice di salvezza,

rechi nel mondo la luce.

Godi, Vergine gloriosa,

bella fra tutte le donne;

salve, o tutta santa,

prega per noi Cristo Signore.

 

Dalla Natività del Signore fino alla Quaresima esclusa:

O santa Madre del Redentore,

porta dei cieli, stella del mare,

soccorri il tuo popolo

che anela a risorgere.

Tu che, accogliendo il saluto dell’angelo,

nello stupore di tutto il creato

hai generato il tuo Creatore,

madre sempre vergine,

pietà di noi peccatori.

 

In Tempo di Quaresima fino al Giovedì santo (il Venerdì e il Sabato santo l’antifona si omette):

Salve, regina, madre di misericordia,

vita, dolcezza e speranza nostra, salve.

A te ricorriamo, esuli figli di Eva;

a te sospiriamo, gementi e piangenti

in questa valle di lacrime.

Orsù dunque, avvocata nostra,

rivolgi a noi gli occhi tuoi misericordiosi.

E mostraci, dopo questo esilio, Gesù,

il frutto benedetto del tuo seno.

O clemente, o pia, o dolce vergine Maria.

 

In Tempo di Pasqua:

Regina dei cieli, rallegrati, alleluia:

Cristo, che hai portato nel grembo, alleluia,

è risorto come aveva promesso, alleluia.

Prega il Signore per noi, alleluia.

 

Da Pentecoste all’8 settembre escluso:

Inviolato fiore, purissima Vergine,

porta lucente del cielo,

Madre di Cristo amata, Signora piissima,

odi quest’inno di lode.

Casta la vita scorra, sia limpido l’animo:

così t’implorano i cuori.

Per la tua dolce supplica a noi colpevoli

scenda il perdono di Dio.

Vergine tutta santa, Regina bellissima,

inviolato fiore.

 

ESAME DI COSCIENZA E CONCLUSIONE

Dopo l’antifona alla B.V. Maria, è cosa lodevole soffermarsi qualche minuto in silenzio per effettuare un esame di coscienza sulla giornata trascorsa.

 

L’ora di Compieta si conclude con l’acclamazione:

Dormiamo in pace.

Vigiliamo in Cristo.